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Freddo a Roma, Pasqua da record: si riaccendono i termosifoni

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Freddo da record a Roma per Pasqua 2023

Roma. Che la Pasqua potesse essere più fredda del Natale – almeno tanto quanto – non era di certo nei programmi. Certo il clima quest’anno ci ha riservato diverse sorprese proprio a partire dall’autunno, quando le temperature erano ancora a dir poco estive, tropicali, mantenendo il trend quasi fin sotto l’anno nuovo. Il cambiamento climatico non è mai stato così evidente come nel passaggio dal 2022 al 2023. Ad ogni modo, tornando al presente, per Pasqua, a Roma, si riaccenderanno anche i termosifoni.

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Freddo da record a Roma per Pasqua 

Che il meteo a Pasqua e Pasquetta sia sempre una incognita, ormai è tradizione. Ma che si dovesse ritornare ai riscaldamenti di tipo invernale, di certo non faceva parte dei piani, o quantomeno dalle speranze dei cittadini che escono da un inverno alquanto atipico, per non parlare dell’autunno stesso che lo ha anticipato. Ricordiamo, intanto, che il loro recente spegnimento, avvenuto durante i giorni scorsi era già programmato e previsto con l’ordinanza del 4 novembre, firmata e controfirmata dal Primo Cittadino Roberto Gualtieri. Tuttavia, in base alle temperature che si stanno verificando proprio in questi giorni, e che rasentano quasi un clima invernale, ecco che il Campidoglio è stato costretto a ritornare sui propri passi.

Si riaccendono i termosifoni

E quindi, ecco arrivare il cambio di marcia: ”In considerazione del repentino abbassamento delle temperature registrato in questi giorni” la vecchia ordinanza è stata presa e modificata. L’accensione dei caloriferi sarà prorogata “fino all’11 aprile”, ma con regole ben precise. Sarà possibile far partire i termosifoni “per un massimo di quattro ore al giorno con temperature dell’aria consentite di 17 gradi, più due di tolleranza negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilate, e 19 gradi, più di tolleranza, per tutti gli altri edifici”. Restano ferme e confermate, inoltre, come viene chiarito alla fine della nota dagli uffici di Roma Capitale, “le altre prescrizioni dell’ordinanza precedente”.

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