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Covid, il farmaco “miracoloso” che non funziona: gli effetti collaterali del Paxlovid, dalle ricadute alla perdita del gusto

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Covid Lazio: i dati di oggi 22 dicembre 2022

Sembra che i farmaci anti Covid non stiano funzionando. L’arrivo di Paxlovid aveva dato speranza a tantissimi cittadini. Una speranza che purtroppo non è stata confermata. A differenza dell’Italia, negli Stati Uniti il farmaco è stato utilizzato da molti. Non sono poche le persone che hanno lamentato di effetti collaterali che, in qualche modo, ne decreterebbe la non riuscita. 

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I dati del farmaco Paxlovid

Dopo il problema del gusto, denunciato dalla popolazione statunitense, arriva anche il problema dell’efficacia. Il 20% dei pazienti ha dichiarato che, dopo il ciclo di cura con la pillola, è risultato nuovamente positivo. Dati sicuramente contrari a quando, non molto tempo fa, si segnalava l’ 89% in meno di ospedalizzazione e decessi grazie alla pillola. Dati confermati anche da virologi ed esperti. 

L’ ultimo effetto collaterale del farmaco Paxlovid

Sembrerebbe quindi che la soluzione del Paxlovid non sia ancora valida. Troppi pazienti avrebbero spiegato di non essere guariti e che “l’assunzione del farmaco è stata inutile”. I motivi in realtà non sono ancora certi. 

Le conseguenze non ricadrebbero comunque sul fisico ma sulla diffusione del virus e secondo Anthony Fauci, “il farmaco si degrada troppo velocemente nell’organismo e il virus, rimasto dormiente, non ha ostacoli nella replicazione”. 

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Altre spiegazioni dell’effetto collaterale

Per altri esperti il cosiddetto “effetto di rimbalzo” della positività è una questione fisiologica. Quindi, una normale conseguenza del virus che sparisce dopo pochi giorni. “Basterebbe rimanere a casa qualche giorno dopo il ciclo del farmaco“. 

Ma ancora una motivazione scientifica non c’è. Questo è dato soprattutto dal fatto che “gli studi post assunzione del farmaco Paxlovid sono ancora imprecisi e in corso”. 

Quali sono gli altri effetti collaterali 

Oltre la mancata efficacia, ultimamente si è anche registrato un problema al gusto. I pazienti hanno dichiarato che dopo l’assunzione della pillola, circa il 5,5%, perdeva il gusto e, soprattutto, sentiva un mix di sapori tra pompelmo e metallo. Dichiarazioni condivise per la maggior parte sui social dove in tanti erano accomunati da sensazione e conseguenze uguali. Secondo Paul Sax, il direttore della Division of Infectious Diseases del Brigham and Women’s Hospital di Boston, ne soffrirebbe invece almeno un paziente su due. Una sensazione sicuramente momentanea che ha però fatto preoccupare non poche persone. 

 

 

 

 

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