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Lazio, la sanità verso il commissariamento. Rocca: ”È più di un’ipotesi”

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Francesco Rocca: sanità Lazio verso il commissariamento

La sanità della Regione Lazio potrebbe da un momento all’altro inabissarsi in un commissariamento, e questo a distanza di soli due anni dalla fine di quelle mille restrizioni che avrebbero impedito le fondamentali assunzioni e investimenti negli ospedali della regione. Intanto, continua serrato il confronto tra il presidente Francesco Rocca e il Ministero dell’economia e finanze. Come riporta anche Repubblica, gli uomini e del governatore assicurano: “Il nuovo commissariamento è più di un’ipotesi”.

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La sanità della Regione Lazio rischia il commissariamento

Dunque, dopo la fine ufficiale della seconda legislatura di Nicola Zingaretti gli uffici regionali non nascondono una verità inquietante: potrebbero ritornare ad essere ”sorvegliati speciali”. Eppure, le raccomandazioni fatte ai manager delle aziende sanitarie locali e ospedaliere erano state numerose. Sui bilanci, la Corte dei Conti ha avanzato diverse perplessità, oltre a bocciare anche le scelte fatte nella gestione finanziaria di colossi come l’Umberto I. Il tutto facendo leva anche su 22 miliardi di debiti della stessa Regione. Il pericolo di finire commissariati imminente, concreto. Anche lo stesso Alessio D’Amato sembra esserne convinto: “Il Lazio è stato portato fuori dal commissariamento – aveva dichiarato il mese scorso, dopo aver perso le elezioni – ma ci vuole poco a tornare indietro. Come opposizione difenderemo la sanità pubblica dai poteri forti che hanno grandi interessi nel Lazio”.

Francesco Rocca: “Il nuovo commissariamento è più di un’ipotesi”

Ma la conferma più forte arriva direttamente da Francesco Rocca, il quale, ricordiamo, ha voluto tenere per sé la delega alla sanità, e che ora sta cercando di venire a capo di una materia tanto delicata e difficile, solamente attraverso il supporto di collaboratori molto fidati. Esaminando i conti, però, secondo il suo punto di vista, sembra che il commissariamento sarà difficile da evitare: “Siamo in piano di rientro, e non cambia se c’è il commissario o meno. Non c’è una sanzione in può o in meno. C’è da affrontare con il Governo il tema di sostenibilità di un debito, per poterlo affrontare e non rimanere schiacciati”. Infine, durante lo scorso consiglio regionale, ha poi aggiunto: “Oggi noi ci troviamo con il fatto che con la giustificazione verso l’esterno di aver riportato la sanità in equilibrio in realtà si nascondevano i deficit delle Aziende ospedaliere romane per circa 700 milioni di euro, sacrificando la sanità in provincia. Oggi ci sarà un’esplosione dei costi”.

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