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Litiga con la figlia, la uccide investendola con l’auto e poi scappa: arrestato 86enne

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Un gesto folle e incomprensibile ha spezzato la vita di una donna di 54 anni a Monopoli, in provincia di Bari: il suo assassino è stato il padre, un 86enne che l’ha investita con l’auto dopo una discussione per motivi familiari. Il cadavere della vittima è stato trovato da un passante in una strada privata: i Carabinieri hanno individuato e fermato il responsabile, che si era dato alla fuga.

La lite fatale tra l’anziano padre e la figlia a Monopoli

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dall’Autorità giudiziaria, il tragico episodio si è consumato ieri pomeriggio: padre e figlia hanno avuto una lite accesa per questioni legate alla famiglia e al denaro. A un certo punto, il padre, a bordo della sua auto, ha perso il controllo e ha travolto la figlia con violenza, causandone la morte sul colpo. Poi si è allontanato senza prestare soccorso, lasciando il corpo esanime della donna sull’asfalto.

L’intervento dei carabinieri e l’arresto dell’omicida

Il corpo della donna è stato notato da un passante che si trovava a passeggiare proprio nel luogo del delitto: l’uomo ha chiamato i soccorsi, ma per la vittima non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Monopoli e del Servizio indagini scientifiche del Comando Provinciale di Bari, che hanno avviato le indagini per chiarire le circostanze dell’omicidio. Le forze dell’ordine sono risaliti all’identità del padre della donna e lo hanno rintracciato quasi immediatamente. L’uomo è stato arrestato e sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio; l’omicida ha già precedenti penali per alcuni reati.

L’autopsia sul corpo della vittima

Il corpo della donna è stato trasportato nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari, dove nei prossimi giorni sarà eseguita l’autopsia per accertare le cause e le modalità della morte. Si attendono anche i risultati degli esami tossicologici sul sangue dell’omicida, per verificare se fosse sotto l’effetto di alcol o droghe al momento del fatto. La vittima lascia due figli adolescenti, che ora sono affidati ai servizi sociali.

Gli omicidi in famiglia sono purtroppo una piaga sociale che non accenna a diminuire, nonostante le campagne di sensibilizzazione e le misure di prevenzione e protezione.  Come si può arrivare a un gesto così estremo e irreparabile? Quali sono i fattori che scatenano la violenza in famiglia? Sono domande esiziali da cui ripartire e che richiedono risposte urgenti e concrete, per salvaguardare il diritto alla vita e alla sicurezza di tutti.

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