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Rita Atria, stasera la storia a Chi l’ha visto?: chi era, come è morta, mafia

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Chi l'ha visto

Anna Maria Atria chiede la riapertura delle indagini sulla morte della sorella Rita Atria, avvenuta nel 1992 dopo l’attentato al giudice antimafia. Si è suicidata o è stata uccisa dalla mafia? Federica Sciarelli la intervista in diretta su Rai 3 a Chi l’ha visto?.

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A “Chi L’ha visto?” il caso di Rita Atria

Anna Maria Atria sarà ospite in diretta a Chi l’ha visto?, il programma condotto da Federica Sciarelli su Rai 3, mercoledì 31 maggio, in prima serata. Racconterà la sua battaglia per la verità sulla morte della sorella e risponderà alle domande della conduttrice e dei telespettatori. Nella stessa puntata, si parlerà anche della misteriosa scomparsa di Maddie McCann, la bambina inglese di tre anni sparita nel 2007 mentre era in vacanza con i genitori in Portogallo. Chi l’ha visto? ” è il programma che da oltre trent’anni si occupa di dare voce a chi non ce l’ha e di cercare la verità su casi irrisolti o controversi. 

Una ragazza contro la mafia

Rita Atria era una ragazza di 17 anni quando si tolse la vita il 26 luglio 1992, gettandosi dal settimo piano di un palazzo a Roma. Era una testimone di giustizia che aveva svelato al giudice Paolo Borsellino i segreti della mafia siciliana, di cui era figlia e sorella. Rita era nata a Partanna, un paese della provincia di Trapani, da Vito Atria, un pastore affiliato a Cosa nostra, ucciso nel 1985 per un regolamento di conti. la ragazza seguì l’esempio della cognata Piera e si mise a disposizione del magistrato Borsellino, a cui raccontò tutto quello che sapeva sulla criminalità organizzata del suo paese e dei dintorni. Le sue rivelazioni furono fondamentali per arrestare decine di mafiosi. Per questo motivo, la ragazza fu costretta a lasciare la Sicilia e a trasferirsi in una casa protetta a Roma, sotto falso nome e scorta. Lì conobbe Borsellino, che divenne per lei una figura paterna e un punto di riferimento. 

Una morte sospetta

La morte di Borsellino nella strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992 fu un duro colpo per Rita, che si sentì abbandonata e tradita dallo Stato. Una settimana dopo, Rita si uccise lanciandosi dal balcone della sua abitazione romana. La sua morte fu subito archiviata come suicidio, ma ci sono molti dubbi e ombre che non sono mai stati chiariti. Chi era l’uomo che entrò nella casa protetta il giorno prima della sua morte? Di chi era l’orologio da uomo trovato nella sua stanza? Perché non ci sono le impronte digitali di Rita sul balcone? Perché non ci sono le foto del cadavere? La sorella Anna Maria Atria ha sempre sostenuto che Rita non si sia suicidata, ma sia stata uccisa dalla mafia per vendetta o per impedirle di parlare ancora. Ha presentato una istanza per la riapertura delle indagini e ha chiesto che vengano eseguite nuove perizie e interrogati nuovi testimoni.

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