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Romina De Cesare uccisa a Frosinone, l’ex compagno: ‘Sono stato io’

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Romina De Cesare uccisa e l'ex compagno portato via dai Carabinieri

Ha confessato l’ex compagno di Romina De Cesare, la ragazza di 34 anni uccisa a Frosinone, nella sua abitazione al centro storico, in Piazza Plebiscito. L’uomo, che non riusciva ad accettare la fine di quella relazione, l’avrebbe prima strangolata, poi uccisa con diverse coltellate, al petto e al torace. Colpi che, purtroppo, non le hanno lasciato scampo. 

Nel bloc-notes l’ex compagno di Romina De Cesare scriveva: ‘La amo’

E se sui social Romina sei mesi fa, in occasione della giornata delle donne, scriveva che bisogna combattere e dire no alla violenza, lui, l’uomo che avrebbe dovuto amarla, su un bloc-notes, che è stato trovato dagli inquirenti, aveva messo nero su bianco dichiarazioni che oggi, con il senno di poi, lasciano senza parole. “Non volevo ucciderla. La amo“. Una confessione, tra quegli appunti e quelle frasi. E ancora una volta la parola amore accostata alla morte quando, in realtà, chi ama dovrebbe solo fare del bene. Non certo uccidere.

Il tentativo di suicidio dell’uomo

Stando alle prime informazioni pare che l’uomo abbia prima gettato l’arma del delitto in mare, poi abbia tentato il suicidio. Ha prima strangolato e accoltellato Romina, lasciandola in una pozza di sangue, poi è salito in auto, ha percorso diversi km e in stato confusionale è stato trovato a Sabaudia, lì dove molto probabilmente aveva intenzione di mettere la parola fine alla sua vita. Durante la sua corsa, verso il litorale pontino, l’ex compagno della donna avrebbe tentato di strangolarsi, di tagliarsi le vene, poi di annegarsi. Senza riuscirci. 

Il lungo interrogatorio

L’uomo questa notte è stato ascoltato dai Pm delle Procure di Latina e Frosinone nell’ospedale di Santa Maria Goretti. Lui, infatti, ieri pomeriggio è stato trovato a Sabaudia, nei pressi di Torre Paola: qui vagava in stato confusionale, completamente nudo. Ma mai nessuno avrebbe potuto immaginare quello che poi, poco dopo, è realmente stato scoperto.

L’allarme dei carabinieri ai colleghi di Frosinone e il macabro rinvenimento del corpo ormai senza vita di Romina, in quella casa da dove in realtà non era mai uscita. Perché lei, che aveva fatto perdere le proprie tracce, in realtà è stata colpita a morte, uccisa, nella sua abitazione.

Il trasferimento in carcere a Latina

L’uomo ora è indiziato dell’omicidio e al termine del lungo interrogatorio, piantonato in ospedale, è stato raggiunto da un decreto di fermo emesso dalla Procura di Latina. Poco fa il 36enne ha lasciato l’ospedale, ha raggiunto il comando provinciale dell’Arma, in piazza della Libertà, ed è stato scortato da una pattuglia dei carabinieri: per lui, ora, si apriranno le porte del carcere di Latina. Chi indaga, invece, dovrà fare chiarezza sul movente, che sembra essere sempre più legato a motivi di gelosia. A quell’ossessione, a quella non accettazione della nuova vita di Romina, al fianco di un altro uomo. E lei che lottava contro la violenza sulle donne, è rimasta vittima di chi diceva di amarla. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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