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Guerra in Ucraina, la Russia ritira l’esercito da Kiev: nuovi accordi sulla neutralità

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Il presidente ucraino Zelensky dichiara di essere pronto alla neutralità

Guerra in Ucraina. Proprio alla vigilia dei nuovi colloqui che dovranno tenersi nella giornata di domani tra Kiev e Mosca (la località sarà Istanbul, inizio previsto per le 10 locali, le 9 in Italia) il presidente Volodymyr Zelensky dichiara apertamente di essere ormai pronto ad accettare quella condizione necessaria sulla quale sembrava non voler retrocedere in alcun modo: lo status di neutralità dell’Ucraina. Un punto importante, forse il più importante, discusso durante le prime prove tecniche dei colloqui che sembravano destinati a perdurare nel tempo. Forse, ora, con questa decisione le cose potrebbero accelerare sul tavolo della diplomazia

Ucraina: Zelensky pronto a discutere di neutralità

Nelle ultime ore, poi, il presidente ucraino ha aggiunto: “Le nostre priorità nelle trattative sono chiare. La sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina sono fuori di qualsiasi dubbio; e per il nostro Stato sono indispensabili garanzie di sicurezza effettive. Toni un po’ differenti rispetto a quanto annunciato proprio nella giornata di ieri in un’intervista al portale russo di opposizione Meduza a proposito della già citata neutralità: “Siamo pronti per le garanzie di sicurezza, per la neutralità e pure per lo status non-nucleare del nostro Paese“. 

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Il bollettino da Kiev e Mariupol sulle stragi

Parallelamente, però, la guerra prosegue imperterrita, con la medesima devastazione con la quale è iniziata. Mariupol è assediata da giorni, e ormai è giunta allo stremo delle sue forze. Inoltre, stando a quanto trasmesso da alcune agenzie, oggi non ci sarà nessun corridoio umanitario in Ucraina per ragioni di sicurezza (Ansa). A Kiev le truppe sembrano ritirasi, ma il bollettino è drammatico: “Quasi 300 persone morte e oltre mille ricoverate fra cui 18 bambini che ci trovano in gravi condizioni”. E’ il bilancio degli attacchi tracciato di recente dal sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko.

Sindaci delle città rapiti dai commando e ritrovati morti

Un’altra notizia, però, è destinata a gettare ancora scompiglio e tensioni sulla vicenda: alcune dei sindaci che erano stati rapiti dai commando russi durante l’assedio, ora so stati ritrovati morti. Ancora una volta, la notizia arriva direttamente dal presidente Zelenskyi che lo ha rivelato in un’intervista per l’Economist. ”Stanno continuando a rapire i sindaci delle nostre città. Ne hanno uccisi alcuni, altri non riusciamo a trovarli. Quelli ritrovati, erano tutti morti”. In merito a ciò, proprio nei giorni scorsi i media ucraini avevano sottolineato che erano almeno 14 i sindaci sequestrati.

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