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Sintomi Post Covid, come riconoscerli e cosa fare: il nuovo allarme da variante Omicron

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Il Covid corre in tutta la regione, soprattutto tra i giovani

Sintomi Post Covid. Nelle ultime settimane, i bollettini giornalieri sullo status del contagio parlando chiaramente: la curva pandemica ha ripreso la sua cavalcata, i casi aumentano e il virus è di nuovo una presenza ingombrante. Questa volta a trainare il contagio è una nuova sotto-variante: Omicron 2.

Omicron 2: risalgono i contagi e le reinfezioni

Proprio nel bollettino di due giorni fa, 29 marzo, i nuovi positivi nel Paese in sole 24 ore sono stati quasi 100 mila. E’ anche allarme reinfezioni e, inoltre, da uno studio sul tema emerge un altro elemento di preoccupazione: c’è una nuova conseguenza del Covid che può persistere anche a distanza di un anno dalla malattia. 

Un nuovo sintomo da post infezione: lo studio dell’Università di Milano

Lo studio che abbiamo citato è stato effettuato di recente, e pubblicato anche sull’European Journal of Neurology dal Centro di Ricerca Aldo Ravelli dell’Università degli Studi di Milano e dell’Ospedale San Paolo. Nello specifico, le ricerche riguardano un nuovo sintomo del cosiddetto Long Covid, che sarebbe «Simile a quello della chemioterapia». Dallo studio condotto su 76 pazienti ricoverati, infatti, è emerso che i sintomi sono molto simili a quelli collaterali innescati della chemioterapia o dell’Alzheimer.

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Nebbia cognitiva e rallentamento delle facoltà

Si parla anche di una certa ‘nebbia cognitiva’, e cioè un rallentamento, una stanchezza mentale che rende complicate le semplici azioni di tutti i giorni: lavorare, fare la spesa, fare commissioni etc. Ancora secondo i dati rilevati, il 63% delle persone che ha contratto il Covid avrebbe manifestato una carenza cognitiva a 5 mesi dalle dimissioni ospedaliere. Poi, nel 50% dei casi, il disturbo si sarebbe protratto oltre i 12 mesi.

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