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Grande Fratello Vip, Davide Donadei: ‘Mio padre in carcere per più di 10 anni’

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Davide Donadei

“Mio padre è stato in carcere per più di 10 anni”. Davide Donadei racconta nella diretta di ieri del Grande Fratello vip il suo dolore per quanto successo al padre, recluso per associazione a delinquere di stampo mafioso. È stato un momento di commozione intensa, quella che si è vissuta, ieri sera, nel corso del racconto del 27enne che ha sottolineato anche il rapporto complicato che lo lega al padre.

Il racconto dell’ex tronista nella diretta di ieri

“Quando avevo 4 anni papà è andato via di casa, mi è stato detto che doveva fare mesi di lavoro a Brescia. Nel 2010 fu coinvolto in un blitz e fino al giugno di quest’anno è stato in carcere. Ci è entrato quando avevo 12-13 anni. Ha scontato una pena per associazione a delinquere di stampo mafioso”. Davide è cresciuto in un piccolo paese della Puglia insieme alla mamma e al fratello più grande, ma l’arresto del padre lo ha segnato pesantemente in una realtà tanto piccola.

Le conseguenze sull’adolescenza del gieffino

“Iniziarono a esserci etichette su di noi, non mi facevano uscire con la ragazzina perché suo padre sapeva di noi. Avevamo scritte nel paesino ‘Donadei infame’. Abbiamo subito delle conseguenze di cose dove c’entravamo poco. Quando mio padre è uscito dal carcere, io e mio fratello abbiamo cercato di riallacciare un rapporto. Non l’ho mai rinnegato” ha raccontato l’ex tronista di Uomini e Donne ieri sera.

L’amore per la mamma

Una ricostruzione toccante quella del gieffino che ha anche speso parole di elogio per la mamma, capace da sola di crescere i suoi due ragazzi. “Mia mamma si è dovuta mettere a fare lavori umili. E’ una grande donna, non ha mai parlato male di papà. Ricordo il sabato sera d’inverno, quando non c’erano tanti soldi per il riscaldamento e delle volte dovevamo mettere tre pigiami. Aveva 35 anni e ha annullato la sua vita per noi, se non l’avesse fatto non saremmo cresciuti così”. Nei suoi prossimi programmi non ci sono viaggi fantastici o l’idea di spese folli, ma la volontà di tornare a lavorare al suo ristorante e “far passare meglio la vita della mia mamma”.

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