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Tina Anselmi, chi era la partigiana: età, lotte, impegno sociale, compagno, figli e come è morta

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Tina Anselmi interpretata da Sarah Felberbaum

Tina Anselmi è stata una politica e partigiana italiana, nonché la prima donna ad aver ricoperto la carica di ministra della Repubblica. Nata a Castelfranco Veneto il 25 marzo del 1927, era la prima dei quattro figli dei Ferruccio Anselmi e di Norma Onorato. Nel corso della sua vita la donna prese attivamente parte alla Resistenza e questa sera andrà in onda su Rai 1 alle 21.30 un film a lei dedicato, dal titolo: “Tina Anselmi – Una vita per la democrazia”. Ripercorriamo di seguito insieme i momenti salienti della sua esistenza. 

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La biografia della partigiana Tina Anselmi 

Il padre di Tina Anselmi era originario di Padova e proveniva da una famiglia benestante. Perseguitato durante il Ventennio a seguito della propria vicinanza al socialismo, l’uomo si era trasferito a Castelfranco dopo la prima guerra mondiale, qui aveva trovato un lavoro presso la farmacia Paietta e aveva conosciuto la moglie. Una figura di riferimento per Tina Anselmi fu sua nonna e quando, nel corso della seconda guerra mondiale, le condizioni economiche della famiglia peggiorarono, per un periodo la nonna, la madre e la zia emigrarono in Piemonte. Tornati a Castelfranco la Anselmi proseguì gli studi, prima al ginnasio locale e poi all’Istituto magistrale di Bassano del Grappa presso il collegio delle suore Canossiane. Nel 1948 si laureò in lettere all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

La Resistenza 

Il 26 settembre del 1944 i nazifascisti costrinsero la popolazione di Bassano ad assistere all’impiccagione di circa 31 prigionieri catturati durante un rastrellamento sul Grappa, senza che avessero alcuna responsabilità di atti di guerra. Tra questi anche Lino Canonica, fratello della compagna di banco dell’Anselmi. In seguito a quest’episodio, la donna decise di prendere attivamente parte alla Resistenza. Con il nome di battaglia “Gabriella” divenne staffetta partigiana della brigata Cesare Battisti al comando di Gino Sartor, per poi passare al comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà. Nei giorni della liberazione insieme ad altri tre partigiani fu responsabile delle trattative tenutesi nella sede del comando tedesco per far sì che non ci fossero vittime o ritorsioni. 

L’impegno politico 

Molto attiva anche in politica, Tina Anselmi nel secondo dopoguerra si impegnò nell’attività sindacale della GCIL e poi, dalla sua fondazione negli anni Cinquanta, della CISL. Dal 1958 al 1964 fu incaricata nazionale dei giovani nella Democrazia Cristina e nel 1963 venne eletta componente del comitato direttivo dell’Unione europea femminile. Per tre volte sottosegretaria al ministero del lavoro e della previdenza sociale, dal 29 luglio del 1976 fu ministra del lavoro e della previdenza sociale nel governo Andreotti III, un fatto storico in quanto l’Anselmi divenne la prima donna ministra in Italia. 

 

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