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Perché Binotto lascia la Ferrari? In arrivo le dimissioni

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L’ingegnere Mattia Binotto ha deciso di uscire di scena dalle dinamiche sportive della Ferrari, per la mancanza di fiducia del presidente John Elkann. Le parti stanno definendo i termini di una separazione concordata, con l’annuncio ufficiale che arriverà presto. Tra le ipotesi per la sostituzione, si pensa all’a.d. Benedetto Vigna in versione «pro tempore».

L’addio di Binotto alla Ferrari

Il rapporto tra la Ferrari e Mattia Binotto sembrerebbe finire qui. Dai rumors che si sentono, l’annuncio ufficiale sarebbe questione di ore, visto che le parti starebbero definendo le clausole economiche che sanciscono i termini di una separazione annunciata e, a quanto pare, inaspettatamente concordata. La notizia è filtrata quasi casualmente da fonti estere, legate all’entourage del pilota ferrarista Charles Leclerc. Da Maranello non parlano, pur senza riuscire a nascondere un leggero imbarazzo. A oggi, risulta impossibile comunicare con il team principal Binotto, che avrebbe deciso di uscire di scena a fronte di una perdurante mancanza di fiducia da parte del presidente John Elkann, con il quale i rapporti sono freddi ormai da diversi mesi.

L’ingegnere, che avrebbe un contratto in scadenza alla fine del 2023, aveva già manifestato ad alcuni intimi, durante lo svolgimento dell’ultimo Gp ad Abu Dhabi, un eccesso di fatica nel portare avanti il proprio lavoro, peraltro in condizioni critiche all’interno dell’azienda. Non a caso, poco prima dell’ultima prova del Mondiale di Formula 1, da più parti era stato annunciato il suo esonero, con già pronto il nome del sostituto, vale a dire l’ingegnere Frederic Vasseur, a capo del team automobilistico dell’Alfa Sauber. Una notizia smentita seccamente dalla Ferrari, che comunque da oggi sarà obbligata a nominare un nuovo responsabile della Gestione Sportiva, pur senza disporre di una figura ideale e dunque di un accordo definito, con l’ipotesi addirittura di indicare l’a.d. Benedetto Vigna come responsabile della Gestione Sportiva «pro tempore».

L’ombra di Frederic Vasseur e gli obiettivi di Charles Leclerc

Vasseur sembrerebbe l’unica figura disponibile sul mercato, mentre la candidatura di Andreas Seidl, team principal della McLaren, pare tramontata dopo il “no” del tecnico tedesco. La Ferrari, dunque, potrebbe trovarsi nella sconcertante condizione di smentire se stessa ingaggiando Vasseur, il cui arrivo a Maranello sarebbe stato caldeggiato proprio da Charles Leclerc, desideroso di un capo disposto a concedergli il ruolo di prima guida. Una posizione che, a dirla tutta, finirebbe per modificare il rapporto di Carlos Sainz con la stessa scuderia di Maranello.

E’ interessante capire quali decisioni verranno prese da John Elkann, che dovrà chiarire definitivamente il futuro della Scuderia. Binotto esce di scena dopo 28 anni di lavoro nell’azienda (dov’era entrato come stagista nel 1995), dopo 4 stagioni da team principal. Paga la delusione accumulata dopo un inizio di 2022 vincente, dove non sono bastati i secondi posti nel Mondiale piloti e costruttori a eliminare elementi di disturbo sul proprio operato gestionale sulle vetture di F1 della Ferrari. A Maranello, è il quarto team principal, dal 2014, ad abbandonare un incarico che comporta la gestione di più di mille persone e la progettazione di monoposto complete di motore.

In attesa di comunicazioni ufficiali da parte della Rossa, l’uso dei verbi al condizionale è d’obbligo. Ma sono troppi e troppo insistenti i segnali che portano a una imminente parola “fine” tra Binotto e la storica scuderia di Maranello. Gli ultimi di una serie che preoccupa, pensando al bisogno di stabilità per una squadra perennemente sotto pressione per la necessità di risultati sportivi. Alle prese con una nuova fase di discontinuità mentre la vettura 2023, realizzata da questo gruppo di lavoro, si prepara ad affrontare gli sviluppi decisivi in vista del prossimo Mondiale 2023.

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