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Spostamenti a Natale, solo nei Comuni più piccoli e nel raggio di pochi chilometri: ecco i particolari

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Zone rosse gialle e arancioni, Piazza Armerina

Spostamenti tra Comuni nei giorni di festa sì o no? Da giorni, soprattutto da quando il Governo ha aperto una riflessione, non si fa altro che parlare di questo. I cittadini si stanno domandando se sarà possibile a Natale, Santo Stefano e a Capodanno spostarsi tra Comuni diversi, anche se a pochi chilometri di distanza tra di loro. Insomma, “trascorrere il Natale con i propri figli/genitori o fidanzati/e sarà possibile? Andare a trovare un affetto che si trova in un altro Comune (anche se a pochi km di distanza) rientrerà nella voce “comprovata esigenza/necessità”? Domande che, almeno per ora, restano senza risposta.

Ma è proprio il chilometraggio ad essere finito al centro di tante polemiche: tra le opzioni sul tavolo c’è anche la possibilità di spostarsi sì tra Comuni, ma solo tra quelli sotto i 5.000 abitanti e nel raggio di pochi chilometri, con un limite di 20. Si deciderà di attuare questa misura e di ‘accontentare’ solo una parte di italiani? Tra le altre proposte attenzionate anche lo spostamento tra Comuni confinanti e quello in ambito provinciale.  In ogni caso, se il Governo non presenterà la sua proposta entro domani, si andrà in Senato e si discuterà la mozione presentata dal centrodestra che propone di eliminare definitivamente il divieto di spostamenti tra Comuni nei tre giorni di festa. 

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Quello che pare certo è che il Premier Conte sembrerebbe propenso a eliminare questo divieto, a patto che il Parlamento si assuma responsabilità.  

“Deroghe agli spostamenti tra Comuni nelle festività? Se il Parlamento, assumendosene tutta la responsabilità, vuole introdurre eccezioni sui Comuni più piccoli, in un raggio chilometrico contenuto, torneremo su questo punto. Il Parlamento è sovrano, ma serve grande cautela in qualsiasi eccezione” – ha dichiarato venerdì scorso il Premier Conte nella conferenza stampa a Bruxelles.

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Una “marcia indietro”  dovuta non solo ai malumori del popolo che non vive nelle grandi città, ma anche di buona parte della politica, a partire dal M5Stelle, dal Centrodestra, da Italia Viva e da una parte del Pd. Per lo stesso Luigi Di Maio, ministro della maggioranza, vietare gli spostamenti è assurdo. Ma non sembrano pensarla allo stesso mondo il ministro della Salute, Roberto Speranza, e Francesco Boccia (Regioni) che vorrebbero proseguire sulla linea dura, convinti che allentare le misure farebbe danni, più di quanti ne sono stati fatti a Ferragosto. 

 

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