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Trasporti pubblici, da oggi capienza al 50%: ma la situazione al momento è tutt’altra (FOTO)

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Oggi, con il nuovo Dpcm, a bordo dei mezzi di trasporto pubblico su tutto il territorio nazionale è ammesso il 50% dei viaggiatori (non più l’80%) rispetto alla capacità del veicolo. E Atac ha pensato bene di ricordare agli utenti tutte le regole per ‘un viaggio in sicurezza’. 

“Indossa sempre la mascherina; non usare i mezzi pubblici con sintomi di infezioni respiratorie acute; igienizza le mani ed evita di toccarti il viso; non occupare i posti a sedere di fronte ad altre persone”. E poi le due più importanti e spesso al centro delle polemiche (proprio perché non sempre si riescono a rispettare): “Mantieni sempre un metro di distanza e non salire se non sei in grado di mantenere la distanza“. Ci siamo abituati nei mesi scorsi a vedere i mezzi di trasporto presi d’assalto in tutte le città – da Roma a Milano – e proprio nella Capitale ogni giorno migliaia di pendolari sono costretti a viaggiare su metro e autobus stracolmi. Sì, tutti con le mascherine, ma senza alcun distanziamento. Troppe persone a bordo e pochi mezzi a disposizione. Così  monta la rabbia tra gli utenti che sempre più si sentono presi in giro, per niente tutelati. C’è chi ha paura di essere contagiato e chi non può fare a meno di prendere i mezzi pubblici perché deve andare a lavorare. E quello che dovrebbe essere un bene prezioso e primario in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini, si sta trasformando sempre più in un incubo. C’è chi sa che si sveglierà la mattina e dovrà fare a gomitate per riuscire a salire sul bus perché spesso il mezzo successivo non c’è o arriva in ritardo. E se si decide di aspettare in banchina, la calca di persone potrebbe sempre più aumentare e la situazione resterebbe pressoché la stessa. Perché molto spesso sono gli enti pubblici che non si adeguano alle regole che il privato deve rispettare. E, quando lo fanno, penalizzano l’utente, lasciandolo a terra in tutti i sensi.

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Con l’affluenza all’80% sui mezzi pubblici delle settimane scorse e con quella del 50% dei mesi scorsi a Roma è cambiato veramente poco. Distanza di almeno un metro e sedili che non possono essere tutti occupati… solo a parole! E’ di questa mattina la foto di un autobus pieno con tanto di commento ironico: ‘Evviva la capienza al 50%’.

Chissà se in questo mese si riuscirà a garantire ai pendolari un servizio adeguato e chissà se si permetterà a tutti di salire e di viaggiare in tranquillità. Magari aumentando le corse, con qualche mezzo in più. Perché se è vero che bisogna mantenere le distanze, è vero anche che bisogna mettere nella condizione gli utenti di poterlo fare. E magari da lunedì 9 novembre qualcosa potrebbe cambiare. Una volta per tutte!

“Come Roma Capitale, siamo stati i primi in Italia a impiegare i bus privati a sostegno delle linee metro già dal mese di maggio. Da settembre sono stati usati con minore preferenza rispetto ai bus di Atac. Motivo per cui da lunedì prossimo li useremo sulle linee Atac a minore domanda, così da poter utilizzare i relativi mezzi e autisti dell’azienda pubblica sui collegamenti a maggiore frequentazione. Lo abbiamo detto e comunicato in tutte le forme ed è un provvedimento flessibile per essere impiegato anche in base alle nuove disposizioni sulla capienza massima dei mezzi. Saranno 328 in più gli autobus entro dicembre, altri 227 sono su strada già dal 2019, ne arriveranno 212 il prossimo anno. I primi 150 bus sono stati messi in circolazione da febbraio 2017, recuperando un contratto sbagliato dai predecessori. Praticamente arriveremo a oltre 900 in più nel 2021. In un solo mandato rinnoviamo oltre metà della flotta e tuteliamo un’azienda che era sull’orlo del fallimento, preservando migliaia di posti di lavoro e mantenendola pubblica. E’ più di quanto sia stato fatto per i trasporti negli ultimi 20 anni” – ha dichiarato Pietro Calabrese, assessore alla Città in Movimento. 

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