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Caro energia, si rischia un vuoto di 6,4 miliardi di metri cubi: l’allarme di Confindustria

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Bollette del gas mensili potrebbero calare da febbraio

Caro energia. In vista dell’autunno ed ancora più dell’inverno, le preoccupazioni per il futuro delle imprese non tardano ad arrivare. Se da un lato la ricerca di nuovi fornitori aiuta — così da rendere l’Italia quanto più indipendente possibile dalla Russia aiuta — dall’altro, a pesare sul sistema produttivo non sono solo i rincari in bolletta ma anche il rischio di trovarsi di fronte ad una vera e propria carenza di gas. 

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Caro energia: l’allarme di Confindustria

A lanciare l’allarme — nell’ultimo bollettino sulla congiuntura — è il centro studi di Confindustria che ha stimato una carenza di gas di circa l‘8% del fabbisogno nazionale, pari cioè a 6,4 miliardi di metri cubi. Eventualità questa che sarebbe devastante per molte imprese che si vedrebbero costrette a chiudere. 

Alla base del non troppo roseo quadro, c’è l’ipotesi — tutt’altro che remota — della chiusura completa dei rubinetti di gas russo verso l’Europa. Come anticipato, la conseguenza di una tale eventualità avrebbe per l’Italia un impatto non da poco. Se l’ipotesi della competa chiusura dei rubinetti del gas russo si concretizzasse, l’unica soluzione sarebbe quella di limitare i consumi. 

Il piano del governo 

In merito, il piano messo a punto dall’esecutivo che prevede l’abbassamento del riscaldamento negli edifici e la posticipata accensione degli stessi, permetterebbe di risparmiare una cifra stimata tra i 5,3 e gli 8,2 milioni di metri cubi. Ma l’apprensione non riguarda solamente la fornitura di gas. Un altro tasto dolente è rappresentato dal prezzo dell’energia che sta mettendo a dura prova il potere d’acquisto dei consumatori.

Le misure di Confindustria

In merito, sono diverse le misure previste da Confindustria, tra le quali: interventi compensativi per famiglie e imprese, destinare alle imprese parte dell’elettricità prodotta dalle energie rinnovabili ad un prezzo fisso e moderato, imporre un tetto UE al prezzo del gas in Europa, ridurre i consumi nazionali di gas e dividere il prezzo dell’elettricità da quello del gas. 

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