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Scrivere un curriculum in inglese: attenti a non commettere questi errori

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A volte la qualità e l’efficacia di un curriculum rischiano di essere messe a repentaglio da dettagli che finiscono per inficiare il valore di tutte le altre informazioni che sono contenute al suo interno. Ciò è vero anche quando si scrive un cv in inglese: un’eventualità che al giorno d’oggi è sempre meno rara, tenendo conto di un mercato del lavoro che è globale e globalizzato. Che si abbia in mente di andare a lavorare all’estero o di candidarsi per un’azienda straniera operativa nel nostro Paese, è fondamentale sapere come scrivere un cv in inglese e soprattutto riconoscere gli errori che non dovrebbero mai essere commessi.

Gli sbagli da evitare

Come detto, spesso il diavolo si nasconde nei dettagli: se si utilizza lo stesso indirizzo di posta elettronica che si aveva alle scuole superiori, come stellina2000@hotmail.com o bomberluca@gmail.com, forse è il caso di cambiarlo e di adottare un indirizzo più serio e professionale. Il migliore è quello che è semplicemente formato dal nome e dal cognome della persona. Un altro errore diffuso è quello di scrivere che si è stati licenziati: non serve specificarlo nell’elenco delle mansioni ricoperte e dei datori di lavoro presso cui si è stati impiegati.

Le regole da seguire

Per la scrittura di un curriculum è bene attenersi ad alcune prassi che contribuiscono a rendere la lettura più agevole per i selezionatori e i responsabili delle risorse umane delle aziende che riceveranno il documento. Per quel che riguarda il formato, un cv dovrebbe essere consegnato in pdf, o al massimo in doc. Passando agli aspetti prettamente più pratici relativi alla stesura, è consigliabile evitare di scrivere quali scuole elementari e medie sono state frequentate: non interessa a nessuno. In un curriculum in inglese, poi, è auspicabile non specificare lo stipendio che si prende e non indicare gli indirizzi delle scuole in cui si è studiato e delle aziende per le quali si è lavorato.

Quali hobby e passioni indicare

Una delle aree quasi sempre presenti in un curriculum – inclusi quelli in inglese – riguarda le passioni e gli hobby del candidato. Prima di iniziare a elencare gli interessi più disparati (per quanto intriganti possano essere), è bene fare mente locale e capire quali di questi possano avere una correlazione più o meno diretta con il ruolo per il quale ci si sta candidando e con l’impresa di cui si vuol far parte. Meglio, insomma, inserire gli hobby che presuppongono il possesso di skills che poi potranno tornare utili anche nello svolgimento del lavoro. Per esempio, elencare tra le passioni i viaggi è doppiamente pericoloso: un po’ perché è banale, e un po’ perché dà al selezionatore l’impressione di avere a che fare con un candidato che prima o poi se ne vorrà andare.

Le informazioni da segnalare

Lo stesso discorso può essere esteso all’indicazione delle associazioni di cui si fa parte: non ha senso menzionarle nel caso in cui esse non c’entrino niente con il lavoro, a prescindere dal fatto che si tratti di realtà religiose, politiche, sportive o culturali.

Le esperienze precedenti

Una sezione critica è quella delle esperienze di lavoro precedenti: critica non solo per chi si è appena laureato (e quindi non può mettere sul piatto chissà quali esperienze in ambito professionale), ma anche per chi ha qualche anno in più e ha accumulato un gran numero di mansioni e di datori di lavoro. Per non trasformare il cv in inglese in un papiro troppo lungo, conviene limitarsi a indicare le occupazioni svolte nel corso degli ultimi 5 o 10 anni, senza andare troppo oltre.

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