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Aerei precipitati a Guidonia, le indagini sullo schianto: dall’errore al malore di uno dei piloti

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Aereo caduto a Guidonia

Mancavano pochi minuti alla fine dell’addestramento con i velivoli U-208 del 60° Stormo dell’Aeronautica militare. Pochi minuti e tutto sarebbe finito. Come sempre. Per loro che avevano sorvolato i cieli decine e decine di volte, che lo facevano per lavoro e passione. Eppure, il destino ha giocato una delle carte più brutte per Giuseppe Cipriano, tenente colonnello e istruttore di volo, e il maggiore Marco Meneghello: i due ieri mattina, poco prima delle 11, si trovavano su quei velivoli militari che sono precipitati a Guidonia, nella frazione di Colle Fiorito. E, nonostante le richieste di aiuto, per loro non c’è stato nulla da fare: lo schianto, poi l’esplosione e gli aerei in fiamme. Uno su un grande prato in via Longarina, l’altro in strada, tra i palazzi in via Casal Bianco. Ora, però, bisogna indagare e capire le cause: un malore? un errore umano o un guasto? Domande alle quali, forse, l’autopsia prevista per la giornata di oggi aiuterà a fare chiarezza. Su quella tragedia che ha sconvolto tutti. 

Le indagini sugli aerei precipitati a Guidonia 

Il procuratore di Tivoli ha aperto un fascicolo e si ipotizza il reato di disastro aereo colposo. Non si esclude, però, il guasto tecnico, così come un’altra pista da seguire potrebbe essere quella del malore di uno dei due piloti. Che avrebbe portato alla collisione, poi allo schianto e all’esplosione. Ora bisognerà verificare lo stato degli aerei, di quei velivoli a elica a quattro posti che vengono utilizzati per gli addestramenti, che sono stati prodotti negli anni ’60 e che non hanno la scatola nera. Parallelamente a quell’inchiesta, anche la procura militare ha aperto un fascicolo e l’Aeronautica adesso dovrà ricostruire, in un’indagine interna, la dinamica di quel terribile incidente. 

Aereo caduto a Guidonia

L’incidente in cui hanno perso la vita Marco Meneghello e Giuseppe Cipriano 

Il drammatico incidente aereo ieri mattina, nei cieli di Guidonia. È qui che quattro aerei militari stavano facendo l’addestramento. Ed è sempre qui che poco prima delle 11 i velivoli pilotati da Cipriano e Meneghelli si sono staccati per avvicinarsi alla pista dell’aeroporto militare. Mancavano davvero pochi minuti alla fine quando, improvvisamente, mentre guardavano dall’alto un prato, è avvenuta la collisione. Che non ha lasciato scampo a entrambi. Uno degli aerei è precipitato su quel terreno, l’altro è finito tra i palazzi e, forse, grazie all’ultimo gesto eroico di Meneghello si è evitata una strage. Un ‘miracolo’ nella tragedia perché quel velivolo è finito al centro della strada, nel cuore di Colle Fiorito, su un’auto. 

I due piloti eroi e l’ultimo gesto

Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello erano piloti esperti e ieri, fino alla fine, hanno fatto di tutto per evitare una strage. Quando hanno capito, forse, che per loro non c’era più nulla da fare, hanno cercato di deviare gli aerei: uno è finito sul grande prato, l’altro tra i palazzi, al centro della strada. Cipriano, classe 1975, abitava a Guidonia, ma era originario di Montalbano Jonico e lascia una figlia di 17 anni; il collega Meneghello, invece, era nato a Legnago, Verona, nel 1977. Due amici abituati a quegli addestramenti, più volte avevano sorvolato i cieli. Per loro era la quotidianità, che ieri si è tinta di nero.

Piloti incidente Guidonia

Ora bisognerà indagare e capire le cause di quella collisione. Ogni ipotesi è al vaglio: dall’errore tecnico al malore di uno dei due piloti. Intanto, oggi a Guidonia il sindaco Mauro Lombardo ha proclamato lutto cittadino. 

 

 

 

 

 

 

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