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Andrea Cecca, va a festeggiare la guarigione e trova la morte: il 28enne di Tivoli era scampato a un altro incidente

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Andrea Cecca morto con lo zio Giorgio Bellachioma

Era stato coinvolto in un terribile incidente stradale nel 2019 e da quel momento era finito sulla sedia a rotelle. Dopo anni di riabilitazione e di battaglie, Andrea Cecca, 28enne di Tivoli, ce l’aveva fatta: era riuscito a rimettersi in piedi e a camminare con un deambulatore. Ma quella gioia è durata, purtroppo, poco, perché il destino è tornato beffardo a bussare alla sua porta. E questa volta non gli ha lasciato scampo: il 28enne, insieme a suo zio, il 44enne Giorgio Bellachioma, è morto sabato in Abruzzo lungo la strada provinciale 43, in zona dei Prati di Tivo, in provincia di Teramo. In un incidente dal peggiore degli epiloghi. 

Morti in Abruzzo Andrea Cecca e Giorgio Bellachioma 

Andrea Cecca, che si era da poco ripreso da quell’incidente del 2019, sabato scorso si trovava in Abruzzo con lo zio, originario di Villanova di Guidonia. Loro erano a bordo della Jeep, insieme alle compagne, quando improvvisamente, per cause da accertare, il suv è finito in una scarpata. E ha fatto un ‘volo’ di circa 50 metri. Nonostante i disperati tentativi e le quasi cinque ore di lavoro ininterrotto, e al buio, dei vigili del fuoco e degli uomini del soccorso alpino e speleologico dell’Abruzzo, i corpi di Giorgio Bellachioma e Andrea Cecca sono stati estratti dall’auto. Per loro non c’era più nulla da fare.

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Ferite le compagne 

Le due fidanzate, fortunatamente, sono riuscite a salvarsi: si sono aggrappate alle reti di protezione, quelle che trattengono i massi. Entrambe, V.M.C di 51 anni e G.B di 22 anni, sono state trasportate all’ospedale Mazzini di Teramo, in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita. 

Il destino beffardo e l’incidente in cui hanno perso la vita zio e nipote di Tivoli

Il destino non guarda in faccia a nessuno. E non ha guardato in faccia Andrea Cecca, il 28enne che, come riporta Il Messaggero, sabato aveva deciso di andare in Abruzzo per salutare lo zio Giorgio. Anche lui, originario di Tivoli, si era trasferito lì con la compagna e la mamma. E lì, a Crognaleto, lavorava come operaio edile. Andrea, 28 anni, voleva festeggiare: dopo anni da quel terribile incidente del 2019 era riuscito a rimettersi in piedi, ad abbandonare la sedia a rotelle. E con il suo deambulatore aveva iniziato a fare i primi passi. Quella giornata andava incorniciata, bisognava ricordarla. Ma dai festeggiamenti alla tragedia, purtroppo, il passo è stato troppo breve. Giorgio Bellachioma e suo nipote Andrea sono morti a Prati di Tivo, sul versante teramano del Gran Sasso: avevano pranzato insieme in un ristorante, stavano tornando a casa, quando in corrispondenza di un tornante, l’auto ha prima sfondato il guardrail, poi si è ribaltata più volte ed è finita in una scarpata. Loro due, che erano sul sedile davanti, sono morti. Le fidanzate, fortunatamente, sono riuscite a salvarsi, ad aggrapparsi con tutte le loro forze alle rete di protezione.

Ora spetterà ai Carabinieri del posto e della stazione di Teramo indagare e a fare chiarezza su quel tragico incidente. E su quel sabato macchiato di sangue. Che di festeggiamenti e di gioia non ha, purtroppo, avuto più nulla. 

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