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Ardea, terribile incidente sulla litoranea a Colle Romito: un morto, l’ambulanza arriva dopo 40 minuti. La Asl: abbiamo inviato l’automedica

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Non ce l’ha fatta, l’anziano rimasto coinvolto nel terribile incidente avvenuto ieri sera, poco dopo le 19:00, sulla litoranea OstiaAnzio, ad Ardea, all’altezza di Colle Romito. L’uomo, residente nel consorzio, è deceduto qualche ora dopo l’incidente. Troppo gravi le ferite riportate a seguito del sinistro.

Lo scontro è successo proprio di fronte all’ingresso del complesso di Colle Romito, in via delle Pinete. Sul posto sono accorsi i carabinieri del Norm della Compagnia di Anzio e i sanitari del 118. Quattro le persone ferite, tra cui appunto l’anziano, apparso subito il più grave.

La dinamica

L’incidente è stato tremendo. Ma anche annunciato, da quanto ci racconta una testimone oculare, Monica Fasoli, titolare del bar Il Pellicano, situato proprio di fronte al punto in cui è avvenuto il sinistro. “L’auto su cui viaggiava la vittima era guidata dal figlio. Proveniva dalla direzione Ostia e ha messo la freccia per svoltare a sinistra ed entrare nel Consorzio di Colle Romito. Ma è arrivata un’altra vettura a tutta velocità, proveniente dalla direzione Anzio, che l’ha presa in pieno, colpendola nella parte laterale destra, soprattutto davanti. Lì c’era seduto il padre”.

L’uomo, con l’urto, è stato sbalzato fuori dall’auto, andando a sbattere sul marciapiedi. Le sue condizioni sono subito apparse gravi. “Noi abbiamo immediatamente chiamato i soccorsi. Abbiamo telefonato al 118 e al 112. Solo che i carabinieri sono arrivati, mentre l’ambulanza no. La prima telefonata è stata fatta alle 19:05. Ma l’ambulanza è arrivata alle 20:05. Un’ora dopo. E’ davvero inconcepibile. Dopo 40 minuti ho chiesto informazioni ai carabinieri, che mi hanno detto che anche loro avevano sollecitato. Probabilmente era impegnata in altro e non arrivava”.

La rettifica della Asl: automedica sul posto dopo 10 minuti dalla chiamata

Ma la Asl smentisce le parole della testimone riguardo agli orari. “La chiamata per il soccorso in questione”, precisano, “è arrivata in Centrale Operativa 118 il giorno 20/11 alle ore 19.27″. “Dopo dieci minuti dalla chiamata, alle ore 19.37, giungeva sul posto l’automedica della postazione 118 di Ardea, che provvedeva immediatamente a soccorrere il paziente più grave immobilizzando la colonna con la tavola spinale e il collare cervicale, effettuando un monitoraggio costante dei parametri vitali (ecg, saturimetria, pressione arteriosa sistemica) e somministrando farmaci per via endovenosa. L’ambulanza di base è arrivata sul posto alle 20.05, appena l’equipe sanitaria dell’automedica aveva terminato di stabilizzare il paziente per il trasporto. Il paziente è stato trasportato in codice rosso presso l’ospedale Sant’Eugenio”, spiegano dalla Asl, dove non trovano corrispondenza con una chiamata alle ore 19.05, anche se si riconosce l’arrivo dell’ambulanza alle 20:05.
Ma l’assistenza al paziente era già iniziata grazie alla presenza dell’automedica. “Non corrisponde al vero”, spiegano infatti dalla Asl, “che il paziente è stato lasciato senza assistenza: dopo dieci minuti dalla chiamata sul posto c’era l’automedica (il livello più elevato dell’assistenza in emergenza sanitaria) che ha provveduto a stabilizzare il paziente per renderlo idoneo al trasferimento in ospedale con ambulanza”.

Strada male illuminata, sensi unici senza senso e velocità incontrollata

L’uomo viene quindi portato in codice rosso in ospedale, dove morirà a causa delle gravissime ferite riportate. Sulla strada, nel frattempo, i carabinieri effettuano i rilievi. La via è male illuminata e probabilmente l’automobilista che ha travolto la vettura in cui viaggiava l’anziano non ha visto in tempo che quest’ultima stava svoltando. La velocità, inoltre, ha avuto sicuramente la sua parte. 

“A tutto questo uniamo il fatto che i sensi unici messi per entrare e uscire dal Consorzio hanno complicato le cose. Quando le strade di entrata e uscita erano a doppio senso non avveniva mai un incidente. Adesso, invece, è una strage. Ieri pomeriggio, prima del mortale, ce ne era stato un altro, fortunatamente meno grave. Si sono ‘soltanto’ incollati un palo”, spiega Monica. “Ma gli incidenti accadono di continuo. Si tratta di una segnaletica sbagliata, fatta male. Spesso c’è chi commette infrazioni. E adesso c’è scappato il morto. Spero che adesso si faccia davvero qualcosa affinché non succedano più”.

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