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Investe e uccide 19enne: il poliziotto ubriaco e drogato era anche senza patente 

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Simone Sperduti morto a Roma

Era sotto effetto di alcol e di droga. Ed era alla guida della sua auto, una Opel Meriva, nonostante avesse la patente scaduta dal 2018. Eppure, quella tragica mattina del 24 agosto è salito in auto, quando in realtà non poteva e proprio con quell’auto ha travolto e ucciso il 19enne Simone Sperduti, che viaggiava sulla Prenestina a bordo del suo scooter Honda SH 300. Ora, il conducente dell’auto, un poliziotto che era già sospeso dal servizio, è stato arrestato: si trova a Regina Coeli e l’accusa per lui è di omicidio stradale aggravato.

Il tragico incidente mortale sulla Prenestina

Il terribile incidente è avvenuto mercoledì, intorno alle 4.30. Il poliziotto, classe 1976,  si trovava a bordo della sua auto, una Opel Meriva (quando in realtà non poteva, sia perché era ubriaco e drogato, sia perché aveva la patente scaduta da anni), in via Prenestina, all’altezza dello svincolo per il Grande Raccordo Anulare, quando ha travolto e ucciso Simone, che invece viaggiava in sella al suo scooter Honda SH 300.

Stando a una prima ricostruzione dei caschi bianchi, pare che l’uomo a bordo dell’auto stesse svoltando per immettersi sulla rampa del raccordo, quando è sopraggiunto il motociclo. Lì, poi il terribile impatto. Inutili i tentativi di soccorso e rianimazione: Simone non ce l’ha fatta. 

Il ricordo di Simone Sperduti

Simone, che avrebbe compiuto 20 anni a dicembre, mercoledì stava andando al lavoro, lui che sognava di diventare vigile del fuoco come il papà e che in attesa dell’esito del concorso aveva iniziato a darsi da fare come magazziniere. Da Centocelle, dove viveva, era salito a bordo del suo scooter, ma lì sul luogo di lavoro, purtroppo, non ci è mai arrivato: un’auto lo ha travolto e ucciso. E ora l’ex poliziotto, che era alla guida, è stato arrestato e domani verrà interrogato dal gip nell’udienza di convalida. 

Tanti i messaggi di cordoglio e vicinanza, molti i commenti degli amici di Simone. C’è chi lo ricorda come un ragazzo solare, sempre sorridente. Chi, come lo zio, ancora non riesce a crederci: Lui è Simone, mio nipote, il più bello del mondo! Un maledetto ieri notte ti ha portato via…” – ha scritto sui social. Simone era tifoso della Roma, amava la vita. E come tutti i ragazzi della sua età aveva dei sogni nel cassetto, che sono stati spezzati via in pochi istanti. 

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