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Accoltella al petto il fidanzato nigeriano, poi cerca di salvarlo col massaggio cardiaco

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Tor Bella Monaca, controlli

Una vicenda violenta, cruenta, andata in scena a Morengo, provincia di Bergamo. Un ragazzo di origini nigeriane, di 31 anni, E.E.M., è stato preso a coltellate dalla sua compagna: colpi inferti al petto, ferite troppo profonde. Il giovane 31enne è morto poco dopo. Ad accoltellarlo, come anticipato, la compagna, S.F., di 51 anni. Il fatto è accaduto la notte scorsa, la donna poi è stata immediatamente arrestata dai carabinieri. È stata lei stessa a dare l’allarme al 112, dopo il raptus omicida. Il tutto al culmine di una lite, un climax progressivo, fino al fatale gesto finale. 

Ucciso a coltellate durante una lite

Dopo l’intervento dei carabinieri sul luogo dell’omicidio, la donna è stata condotta nel carcere di Bergamo con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi per i quali la donna avrebbe perso le staffe. La lite si sarebbe innescata stesso dentro casa, precisamente nella cucina. L’abitazione si trova in Via Umberto I a Morengo. I soccorsi sono rapidamente intervenuti sul posto dopo la segnalazione delle gravi ferite. Ma è stato tutto vano, perché le ferite erano troppo profonde, l’uomo è deceduto anche a causa dell’eccessiva perdita di sangue, le cui tracce rimangono ancora vivide sul pavimento dell’abitazione.

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La donna avrebbe tentato di rianimarlo

Ma c’è anche un ulteriore dettaglio. La donna, più giovane, dopo il raptus, avrebbe anche cercato di rianimare il compagno colpito a morte al petto. Dopo averlo accoltellato è come se fosse ritornata in sé, e ha iniziato anche a praticargli il massaggio cardiaco. Il dato emerge dalle prime ricostruzioni effettuate dai carabinieri trasmesse anche dall’agenzia ANSA nelle ultime ore di oggi. Ma anche il suo tentativo, unito a quello del personale del 118, si è rivelato totalmente vano. Il primo ad arrivare nell’abitazione, successivamente, è stato il figlio 23enne della donna, dopo che la madre aveva scritto su Facebook di essere rimasta vedova. Il figlio, invitato dalla madre, avrebbe poi allertato i soccorsi. Durante il delitto, la coppia era sola, non c’era nessun altro in casa. 

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