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Cade dalla moto e resta in stato vegetativo, Campidoglio condannato a pagare oltre 4 milioni di euro

Pubblicato il
Anzio

Il Campidoglio è stato condannato a un risarcimento pari a 4 milioni e 600 mila euro a favore del 41enne romano Massimiliano Riccialdi. ‘Colpa’ del Comune di Roma se a causa di quel tombino in via Brunone Bianchi, a Casal Bernocchi il motociclista, il 20 marzo del 2015 è rimasto vittima di un incidente che lo ha costretto in stato vegetativo. Il tribunale di piazzale Clodio  si è pronunciato riconoscendo la responsabilità dell’Ente locale in merito all’incidente, provocato da un dislivello considerevole a causa del quale Massimiliano è caduto rovinosamente.

Un iter giudiziario durato 8 anni

L’iter giudiziario è andato avanti per ben 8 anni. Il motivo? Le assicurazioni capitoline non volevano pagare, come specifica Repubblica. Almeno fino a quando non è arrivato il pronunciamento del giudice che ha riconosciuto il diritto al risarcimento danni all’uomo che da quando aveva 36 anni si trova in stato vegetativo. Tanta la disperazione dei familiari che si sono trovati a far fronte a una situazione drammatica: un figlio sano si trova ora bloccato in un letto.

L’impegno della famiglia per assicurare a Massimiliano tutte le cure del caso

Ma la speranza di poterlo rivedere camminare è tanta soprattutto nel papà che ha annunciato la sua intenzione di utilizzare tutti i soldi ricevuti per il risarcimento danni per fare in modo che Massimiliano torni a muoversi. E per assicurargli tutte le cure del caso la famiglia ha deciso di sposarsi da Roma. Ora, infatti, vive a Torino, dove il 41enne viene seguito da esperti nel Centro Puzzle. Si tratta di un’assistenza di 3 ore al giorno, che invece dovrebbe essere h24. Il tempo passato è tanto e dalla famiglia è stato fatto tutto quanto era nelle sue possibilità, ora con i soldi dell’assicurazione spera di poter dare a Massimiliano cure specifiche nella speranza che possa realizzarsi quello che oggi è diventato un ‘sogno’, vedere il 41enne muoversi autonomamente.

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