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Campidoglio, si sospetta l’ennesimo attacco hacker al sito: indaga la Polizia Postale

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attacco hacker al Campidoglio

Campidoglio, Roma. Un attacco hacker, questa l’ipotesi al vaglio dalla polizia postale che sta in queste ore cercando di risalire alla causa che ha determinato lo stop al sito internet del Campidoglio, tra l’altro in un momento importante per i cittadini, cioè quando le famiglie romane attendevano di consultare le graduatorie per l’accesso alla scuola d’infanzia 2023/2024.

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Sospetto attacco hacker al Campidoglio

Il sito internet del Campidoglio nelle scorse ore, come notato da molti, ha avuto dei problemi. Non il solito bug, ma un vero e proprio disservizio quasi permanente. Il tutto è stato poi ripristinato solamente nelle ore serali della giornata di ieri, dopo che i tecnici sono stati a lavoro alla ricerca di una soluzione. La connessione con le pagine del sito andava e veniva, e il tutto era praticamente fermo e inagibile. Dopo il ripristino del servizio, ora la parte più ardua: stabilire le cause del blocco. La polizia postale, proprio in queste ore, allertata dall’amministrazione comunale, sta effettuando degli accertamenti a tutto tondo per cercare di comprendere cosa possa esserci dietro ai disservizi sul portale di Roma Capitale, che sono durati per tutta la giornata. E l’ipotesi più temuta si sta lentamente facendo spazio: la mano di un pirata informatico.

I trascorsi e gli ultimi attacchi rivendicati

Del resto, lo sappiamo, non sarebbe neppure la prima volta che un sito internet di una azienda o di una istituzione italiana entrano nel target degli hacker. Ricordiamo, infatti, che l’ultima ondata di attacchi informatici era stata lo scorso 22 febbraio, e in quella occasione le intrusioni furono rivendicate da un collettivo filorusso. Inevitabilmente, in quel caso, l’attacco fu collegato direttamente alla visita effettuata dalla premier Giorgia Meloni in Ucraina. Ma non è tutto, perché alla fine del mese scorso a essere sotto attacco furono i siti del ministero degli Esteriuello del Viminale e quello delle Politiche Agricole, il portale per il rilascio della Carta d’identità elettronica e quello dei Carabinieri ma anche il sito della banca Bper. Insomma, niente di nuovo se anche questa volta l’ipotesi della mano pirata dovesse essere confermata. Al momento, però non c’è ancora una risposta. 

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