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Caos a Roma per lo sciopero dei benzinai: ecco quali sono i distributori aperti

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Pieno auto quanto costerà

Lo sciopero dei distributori di benzina scattato alle 19 di ieri non solo fa paura, ma sta creando il caos a Roma. In tanti, anzi troppi, hanno bisogno di viaggiare in auto e poter riempire i serbatoi non è una scelta, ma una necessità per raggiungere i posti di lavoro e poter tornare a casa. Per molti non è bastato fare il pieno prima dell’inizio dello sciopero che andrà avanti fino alle 22 di domani.

Quali sono i distributori che non aderiscono allo sciopero

Per fortuna non tutte le pompe di benzina incroceranno le braccia in questi due giorni. Una protesta indetta per manifestare contro le nuove regolamentazioni imposte ai benzinai alla quale qualcuno ha deciso di non aderire. Vediamo di chi si tratta. Sono le cosiddette ‘pompe bianche’ quelle che resteranno regolarmente aperte, anche in queste ore. Si tratta di quei benzinai che non dipendono da grandi marchi petroliferi. A questi si sommeranno quelli delle sigle Angac e Asnali. E nella capitale sono 100 i distributori in servizio anche durante lo sciopero. Mentre sul Grande Raccordo Anulare, ad erogare carburante ci saranno anche le aree di servizio: Casilina, Selva Candida e Pisana. Tutto sommato, quindi, le previsioni non sono così ‘nere’ come era stato annunciato.

La rabbia dei cittadini

Nonostante ciò gli utenti non hanno accolto bene la notizia dello sciopero. In molti hanno manifestato rabbia per l’iniziativa. Si registra, infatti, il panico stamattina in giro per Roma. Ma c’è anche chi, come riporta Il Messaggero, ha evidenziato: “È uno sciopero sbagliato che – ha dichiarato Anna Rea presidente Adoc – di fatto produce disagi per i consumatori e per gli oltre 1,9 milioni di automobilisti della Capitale. Oltre al danno, la beffa: stiamo assistendo ad ulteriori aumenti dei prezzi di benzina e gasolio in vista dello sciopero”.  Il responsabile per il Lazio di Angac, Franco Cerasuli, ha sottolineato: “Minacciare uno sciopero in questo modo non ha né capo né coda. Chi doveva fare rifornimento l’ha fatto oggi”.

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