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Colpo da 5 milioni di euro alle Poste, si stringe il cerchio sugli autori

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Truffa e frodi informatiche

Colpo da 5 milioni di euro alle Poste, messo a segno grazie a una ‘l’ al posto di una ‘i’. Ad essere caduta nella trappola è stata una dipendente postale che non ha notato la differenza tra le due lettere e ha preso per buona: @mlcrosoft invece che @microsoft. I soldi dovevano servire a comprare prodotti per una multinazionale di informatica, qualcuno, però, come ha spiegato Repubblica, si è introdotto nelle comunicazioni tra Poste e Microsoft e, dopo aver intercettato delle mail, ha tentato – riuscendo – a mettere a segno il colpo inviando una mail fasulla alla responsabile dei pagamenti delle Poste nella quale si chiedeva di “pagare l’ultima rata su questo nuovo iban”. Un tranello nel quale, purtroppo, la funzionaria è caduta e ha corrisposto la somma.

Truffa messa a segno grazie alla Business email compromise

Una truffa informatica che prende il nome di Business email compromise, Bec. finalizzata appunto a compromettere le mail aziendali. E il piano è andato a buon fine. I truffatori sono riusciti ad introdursi nella posta elettronica aziendale e hanno inviato il nuovo iban (falso) per ricevere il pagamento.

Dal giorno dei fatti, il 14 aprile del 2017, gli investigatori della Polizia postale sono sulle tracce dei malviventi. Le attività di indagine sembrano arrivate a buon punto per risalire agli autori della truffa milionaria. Impossibile, però, ritrovare il denaro che gli inquirenti ritengono che nell’immediatezza dei fatti, abbia fatto il giro del mondo per essere prelevato da vari sportelli bancomat nel giro di un brevissimo lasso temporale.

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