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Coppia con 5 figli sotto sfratto, l’appello di Laura: ‘Non mandate i miei bambini in casa famiglia’. E interviene pure Striscia

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Laura, Fausto e i bambini

Laura e Fausto, insieme ai loro 5 figli, rischiano di trovarsi in mezzo a una strada tra poco più di due mesi. A nulla sono valse le promesse del Sindaco di Anzio Candido De Angelis, che sembrava essersi interessato alla loro storia.

Addirittura sui giornali locali era apparsa la notizia che la famigliola – che il mese scorso aveva lanciato un appello richiedendo aiuto all’amministrazione comunale – sarebbe stata ricevuta dal Primo Cittadino, il quale aveva già pronta un’abitazione per loro.

“In realtà – spiega Laura ai nostri microfoni – al momento non c’è nessuna convocazione e nessuno ci permette un incontro con il Sindaco. L’assessore con cui sono in contatto mi ha comunicato che non ci sono novità e che la situazione è come allora disperata”.

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La storia di Laura e Fausto

Ma ricostruiamo la vicenda di questa giovane coppia, che ha 5 bambini piccoli. 7 anni la famigliola si trasferisce da Ostia ad Anzio. Lì, però, Laura non ha la residenza e non riesce a farsi inserire in graduatoria per una casa popolare. Grazie al suo ruolo di catechista ed educatrice, conosce una donna che le lascia in comodato d’uso gratuito la sua abitazione. Si tratta di un’altra catechista che, dovendo andare a vivere a Bologna, non ha bisogno dell’appartamento e, avendo conosciuto Laura e la sua famiglia, sa di potersi fidare. 

In questo modo Laura e Fausto riescono a ottenere la residenza ad Anzio e a presentare la documentazione per essere inseriti nella graduatoria per ottenere una casa popolare. Ma, nonostante le promesse ricevute e i 5 figli piccoli, quando la graduatoria esce, Laura si ritrova in fondo e pochissime speranze di avere un alloggio.

La graduatoria 

“Mi sono ritrovata 61ª malgrado avessi 5 minori a carico. Ho chiesto spiegazioni nell’ufficio comunale preposto e lì mi hanno detto di stare tranquilla, perché si trattava di numeri che avevano un’importanza relativa. Mi hanno spiegato infatti che contava molto il fatto che avessi 5 bambini e, per la tipologia di abitazione di cui avevo bisogno, risultavo comunque la prima”, racconta Laura. “Noi, infatti, eravamo l’unico nucleo familiare di 7 persone.

Trascorre un anno, durante il quale Laura si reca continuamente in Comune. Ma la risposta è sempre la stessa: non ci sono abitazioni idonee per una famiglia così numerosa.  Nel settembre del 2021 un’amica di Laura, catechista anche lei, riconsegna un’alloggio di 120 metri quadri e le consiglia di andare in Comune. Sarebbe la casa perfetta per un nucleo familiare di 7 persone.

“Ho immediatamente contattato l’Ater, dove mi hanno spiegato che tutto dipendeva dal Comune di Anzio. Se dal Comune fosse arrivato il benestare, io avrei potuto avere la casa. Ma quando sono andata negli uffici comunali, con la lettera dell’Ater, un funzionario comunale mi ha risposto che finora ero praticamente stata presa in giro. Il fatto che io avessi 5 figli non contava nulla, perché in graduatoria fino a un certo range avevamo tutti gli stessi diritti. E quindi, anche se avevo trovato la casa idonea, non spettava a noi, ma a chi aveva un punteggio più alto in graduatoria. E noi il prossimo novembre diventeremo terzi”.

Fuori di casa ad agosto

Ma Laura e la sua famiglia dovranno lasciare la casa entro la fine di agosto, perché la donna che li sta ospitando è costretta a venderla. Si è infatti ammalata e necessita di 55 mila euro per curarsi. Una cifra non eccessiva per un’abitazione, ma enorme per la famiglia di Laura. Gli amici hanno lanciato una raccolta fondi per provare ad aiutare la famigliola, ma sembra un’impresa impossibile: sono infatti stati raccolti meno di mille euro. Per chi volesse partecipare, ecco il link alla raccolta: https://gofund.me/e172a3f5

“Al funzionario comunale ho spiegato che novembre sarebbe stato tardi, specificando che entro il 31 agosto dobbiamo lasciare la casa in cui viviamo adesso. Ho ripercorso tutte le promesse che mi sono state fatte, con il risultato che c’è stata una discussione interna tra il personale. Alla fine hanno chiamato anche il direttore”. 

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I bimbi in una casa famiglia

“Ho chiesto cosa sarebbe potuto succedere se non avessi trovato nulla entro il 31 agosto. Ma l’unica cosa che mi hanno saputo dire è stata che io e mio marito saremmo stati sistemati in un alloggio temporaneo, mentre i bambini in una casa famiglia. Questa cosa mi ha fatto ammalare: non dormivo più la notte al pensiero. I bambini sono la mia unica ricchezza. Da madre sentire queste parole è stato un colpo al cuore. Mi sono rivolta a un avvocato. E poi ho anche chiamato Striscia La Notizia”.

L’intervento di Striscia La Notizia

Ad Anzio è quindi arrivato Jimmy Ghione. E – era il 19 maggio maggio – lì il sindaco ha promesso al giornalista di Canale 5 che Laura avrebbe avuto una casa. Anzi, ha detto che non c’era bisogno che andasse la troupe di Striscia a chiederlo, perché stava già lavorando per risolvere il problema della famigliola, di cui era già a conoscenza. 

“Ha detto a Ghione che mi avrebbe ricevuta per trovarmi una sistemazione, cosa che invece non è successa. E ad oggi, 4 giugno, nulla è cambiato. Anzi, finora non sono mai riuscita a parlare né con il sindaco, né con l’assessore alle Politiche sociali. Si sono sempre negati. E dal Comune ho saputo che situazioni come la mia ce ne sono tante, quindi non ho di certo la priorità”.

La trasmissione andrà in onda questa sera. E il sindaco apparirà in tv con la sua promessa. Non mantenuta. Ma questo gli italiani che guarderanno la tv ancora non lo sanno. Almeno per il momento.

L’appello

“Quello che cerchiamo è un aiuto”, chiede Laura. “So che è difficile, visto che siamo anche in estate. Ma abbiamo bisogno di una casa. Ci rivolgiamo alle amministrazioni, ma anche ai privati, a chiunque possa darci una mano”.

Laura, Fausto e i bambini Laura, Fausto e i bambini

 

 

 

 

 

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