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Sciopero camionisti luglio 2022: fermo nazionale dell’autotrasporto merci per 120 ore

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Bonus patente rivolto agli autotrasportatori

Potrebbero fermarsi i camionisti e in generale il comparto del trasporto merci a luglio. Una nuova protesta contro i costi altissimi del carburante cui l’ennesima proroga del taglio sulle accise da parte del Governo – fino al prossimo 2 agosto – non ha sortito praticamente alcun effetto. Benzina e diesel continuano infatti a stazionare sopra la soglia dei due euro rendendo insostenibile l’attività dell’autotrasporto.

Cosa sappiamo sullo sciopero del trasporto merci a luglio 

Al momento la notizia non ha ancora assunto rilevanza sui principali media. Eppure sul sito ufficiale del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è stato inserito l’annuncio della protesta a carattere nazionale. E se le condizioni saranno quelle indicate, se cioè non si arriverà ad un punto di incontro con il Governo, le ripercussioni potranno essere rilevanti, anche per ciò che riguarda l’approvvigionamento delle merci.

Schermata ministero trasporti per lo sciopero di luglio 2022

Quanto dura 

Sul sito si legge che lo sciopero dei camionisti in questo luglio 2022 durerà ben 120 ore. Dalla mezzanotte del 18 fino a quella del 22. In pratica cinque giorni, dal lunedì al venerdì, durante i quali potrebbe esserci il fermo nazionale del servizio dell’autotrasporto merci.

Chi lo ha indetto

Al momento, tra i promotori della mobilitazione, figurano le seguenti sigle:

  • TRASPORTOUNITO FIAP
  • PMIA AUTOTRASPORTO
  • CEPI F.T.
  • UNILAVORO PMI
  • CONFIMEA F.T.
  • ANAP
  • ASS. 3 ASSI
  • SATI

Trasporto Unito contro il taglio delle accise

Intanto nella giornata di ieri, una delle Associazioni di settore, Trasporto Unito, che ha proclamato lo sciopero ha diffuso una nota esponendo la contrarietà al provvedimento del taglio delle accise

«Protestare per un taglio delle accise sul carburante, potrà sembrare paradossale. Ma lo è solo per un Governo all’oscuro delle dinamiche di un mercato dell’autotrasporto che proprio in virtù di questo taglio penalizzerà ulteriormente le imprese, spingendole ulteriormente verso il dissesto finanziario. Critichiamo pesantemente la scelta del Governo di tagliare di 30 centesimi a litro le accise sul carburante, attuando una manovra costosa e controproducente. Si tratta di un’operazione complessivamente sbagliata in quanto, oltre a essere costosa, non produce alcun effetto circa il contenimento del costo del carburante poiché il valore è abbondantemente assorbito da logiche di mercato che non vengono adeguatamente presidiate da parte dello Stato. I riflessi per l’autotrasporto sono addirittura negativi perché le imprese di autotrasporto, da una parte, sono soffocate dai prezzi fuori controllo dell’incerta distribuzione del carburante in extra-rete e, dall’altra, dall’impossibilità di utilizzare il beneficio del recupero trimestrale delle accise. Eppure, a fronte di una totale ignoranza della realtà del mercato del trasporto su gomma, sarebbe sufficiente per il Governo italiano copiare quanto accade in altri Paesi comunitari come ad esempio in Francia».

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