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Elena Del Pozzo è morta: l’ha uccisa la madre. Non c’era nessun rapimento

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La piccola Elena Del Pozzo, rapita a soli 5 anni

Ne avevamo parlato solamente qualche ora fa, dopo la tremenda notizie del suo rapimento a seguito di un blitz avvenuto nel pomeriggio di ieri, 13 giugno, davanti ad un asilo nel catanese. Ora, arriva la tragedia: è stato ritrovato il cadavere della piccola Elena dopo lunghissime ore di panico, apprensione e paura. Avrebbe compiuto 5 anni nel prossimo mese di luglio, ed ora è morta senza che se ne conoscano neppure le cause. Sarebbe stata la madre stessa a indicare agli investigatori il luogo in cui giaceva il corpo della piccola. Poi, infine, dopo un interrogatorio stringente e serrato, è arrivata anche la sua confessione.

Trovata morta dalla madre la piccola Elena

Troppe domande erano rimaste senza risposta, una tra tutte: cos’è successo? perché l’avevano rapita? Per il procuratore Zuccaro si trattava di  “un gesto senza finalità di riscatto”. Sin da subito, si era escluso il coinvolgimento della criminalità organizzata. Si era iniziato a scavare nella vita della coppia, il padre aveva piccoli precedenti penali. Ma la pista era sbagliata. 

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Le ”pressioni” degli interrogatori

Inoltre, il ritrovamento del cadavere, secondo quanto si apprende, è stato possibile nelle ultime ore grazie alle “pressioni esercitate durante gli interrogatori” dagli investigatori. Sarebbe stata la madre a far trovare il cadavere della piccola Elena, 5 anni, rapita ieri in Sicilia. La donna era, così, uscita dalla sua casa di Mascalucia, con la sua auto, accompagnata dai carabinieri e si era diretta verso il luogo in cui giaceva il corpo della piccola Elena. 

Dubbi e contraddizioni sul caso

A questo punto, però, la faccenda si complica: non solo dal racconto della madre fatto ai carabinieri erano emerse delle contraddizioni lampanti, come ad esempio il numero di uomini che avrebbero compiuto il blitz, ma anche altri particolari. Poi quel ritrovamento sospetto: era stata proprio la madre a ritrovare il corpo: il caso si era ingarbugliato, perché erano elementi che parlavano completamente a sfavore della donna.

La confessione definitiva

Poi, la confessione definitiva. La madre, Martina Patti, aveva denunciato ai carabinieri di essere stata aggredita da tre presunti uomini incappucciati, poco dopo le 15, all’uscita dall’asilo, mentre era con sua figlia. Questa mattina, però, nel corso del sopralluogo nella casa di famiglia, a Mascalucia, la donna è crollata in un lungo pianto e poco dopo ha portato i militari nel campo dove aveva nascosto il corpo della bambina.

La conferma del Procuratore

La notizia è confermata dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro: “Purtroppo, è stato trovato il cadavere della piccola Elena, su indicazione della madre”. La tesi dell’aggressione, poi, era stata smentita anche dalle telecamere di sicurezza che non avevano rivelato nessun blitz: niente uomini incappucciati o armati davanti all’asilo, nessuna auto sospetta parcheggiata lì nei pressi per prelevare la piccola Elena. 

Il cadavere vicino all’abitazione della famiglia

Poi, questa mattina, dopo una lunga nottata di audizioni in caserma, colloqui, interrogatori stringenti e serrati, è cambiato lo scenario di questa brutta storia. Non si parlava più dell’asilo dove la madre aveva detto di essere stata aggredita, ma via Euclide 55, dove la famiglia abita: una villetta alle porte del paese alle pendici dell’Etna. Accompagnata dalla scientifica, Martina Patti è andata subito nel retro dell’abitazione: è scoppiata in lacrime e poi, sussurrando qualcosa ai carabinieri, ha rivelato il cadavere. Il corpo giaceva in un campo distante circa 200 metri dall’abitazione. Ora, la donna è chiusa in un silenzio profondo. 

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