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Flavia Di Bonaventura investita e uccisa a 22 anni: i suoi organi salveranno 4 vite

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Flavia di Bonaventura morta

Una vita spezzata troppo presto da un’auto, che in pochi istanti ha falciato e ucciso Flavia Di Bonaventura, una giovane artista di appena 22 anni di Roseto degli Abruzzi. E altre quattro vite che proprio Flavia con i suoi organi e con il suo ultimo gesto d’amore salverà. La famiglia della 22enne, che dall’Abruzzo si era trasferita a Roma per studiare all’accademia di Belle Arti, ha detto sì per l’espianto degli organi e ha rispettato la volontà di Flavia.

Lei che sognava un mondo a colori, tra tavolozze e pennelli. Lei che, lunedì mattina, mentre era in bici è stata falciata e uccisa da un’auto. Alla guida un ragazzo di 34 anni, che era a bordo con un tasso alcolemico superiore al consentito, in quella vettura risultata senza assicurazione.

Gli organi di Flavia Di Bonaventura a Roma

Un gesto d’amore, l’ultimo perché gli organi di Flavia sono stati donati e ora salveranno altre quattro vite. I suoi polmoni saranno trapiantati a Roma, il fegato a Milano, mentre un rene andrà all’Aquila e uno a Bari. Niente da fare per le cornee e il cuore: a causa dei gravi traumi riportati nell’investimento, i medici hanno deciso di non trapiantare quegli organi. 

L’incidente mortale

Flavia lunedì mattina, intorno alle 4.15, era in bici con due amici, si trovava sul tratto della statale Adriatica nella zona di Scerne di Pineto, in provincia di Teramo, quando improvvisamente un’auto, che viaggiava nella stessa direzione, l’ha centrata in pieno. E lei nel violento impatto ha riportato ferite troppo gravi, che purtroppo a distanza di giorni non le hanno lasciato scampo. Scaraventata a terra, trascinata per diversi metri sull’asfalto, i medici, che hanno tentato il possibile per salvarla, poche ore dopo hanno dovuto dichiarare la morte cerebrale. E la famiglia, che ha rispettato la volontà della giovane, ha donato i suoi organi. 

La ragazza, stando a una prima ricostruzione, è stata falciata e uccisa da un’auto, una Panda guidata da un 34enne del posto, che dagli accertamenti è risultato ubriaco: aveva un tasso alcolico superiore a 1,5 e la sua macchina era senza assicurazione. Ora le indagini sono in corso, spetterà ai Carabinieri fare chiarezza sulla dinamica di quel terribile incidente. Quello che è certo, purtroppo, è che il mondo a colori di Flavia, che da grande sognava di seguire le orme dello zio pittore Riccardo Celommi, è stato ‘sbavato’ e cancellato in pochi e tragici istanti. In una realtà che resta in bianco e nero. 

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