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Green Pass, l’allarme degli autotrasportatori: “Dal 15 ottobre gli scaffali di supermercati e negozi rischiano di restare vuoti”

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Dal 15 ottobre entrerà in vigore, per tutti i luoghi di lavoro (pubblici e privati), il Green pass obbligatorio. Bisognerà quindi mostrare la certificazione verde per qualsiasi attività ma, come le proteste dello scorso weekend a Roma hanno mostrato, non tutti sono favorevoli al decreto. Molti lavoratori si definiscono ‘No Green Pass’ e la maggior parte prenderà parte alla seconda protesta indetta dall’organizzazione, per domani, e a tutte le altre in programma. 

Le proteste, però, non bastano. Alcuni settori del mercato hanno già “lanciato l’allarme” per il rischio blocco-merci: lavoratori in sciopero che si rifiuteranno di compiere il loro mestiere o saranno impossibilitati a farlo. Tra questi c’è anche quello degli autotrasportatori, i quali riforniscono bene o male i supermercati di tutta Italia. 

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Green Pass obbligatorio e supermercati vuoti: l’Italia rischia un buco nell’economia?

L’allarme è stato lanciato principalmente dalla Fiap (Federazione italiana autotrasportatori professionali). A quanto si apprende la loro è una dichiarazione dei rischi: dal 15 ottobre potrebbero esserci scaffali di alcuni supermercati vuoti. Il ché si andrebbe ad aggregare alla crisi dei carburanti e del blocco delle industrie: un po’ quanto sta accadendo in Inghilterra con la Brexit ma in Italia e senza Brexit

La Fiap ha specificato che l’introduzione del Green pass obbligatorio avrà probabilmente un impatto sulle imprese di trasporto e logistica, le quali causeranno gravi danni economici al nostro Paese. Che l’autotrasporti muova il 90% delle merci di tutta Italia è vero ma è pur sempre vero che non tutti i lavoratori sono ‘No Green pass’.

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Green Pass obbligatorio: i lavoratori ‘non calcolati’ dal Governo

L’altra faccia della moneta è proprio questa: la Fiap ha precisato che molti autisti sono stranieri e alcuni di loro non possiedono il Green pass, anche perché in altri Paesi d’Europa non esiste un obbligo così stringente in materia. Se ci si aggiunge anche il problema dei vaccini – come lo Sputnik – non riconosciuti dall’Ema e dall’Aifa con cui tanti stranieri si sono vaccinati, emerge sicuramente un buco nell’organizzazione

Se da un lato c’è, per l’Italia, la volontà di immunizzare il Paese e puntare su un’economia in rialzo e un’apertura totale nei confronti dei turisti e delle attività, dall’altro c’è una grande fetta della popolazione che il Governo – ad oggi – non ha calcolato: gli stranieri, i vaccinati con altri tipi di siero, così come gli immunodepressi o i soggetti allergici. 

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Fiap: “Possibile riduzione delle consegne fino al 50%”

La decisione, ormai, è stata presa; quel che a Palazzo Chigi, ora, dovranno considerare è che secondo i dati raccolti dalle imprese del settore il rischio è di una “possibile riduzione della capacità di consegne sino al 50%”. La cui conseguenza immediate e diretta sarebbe un’assenza di alcuni prodotti di consumo essenziali all’interno dei supermercati

Secondo le stime di Confetra la confederazione rappresenta circa 400mila autisti e stima che di questi almeno il 30% sia senza il Green pass. Parliamo dunque della riduzione di almeno un terzo nel complesso e nell’immediato.  

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