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Klodian Rasha, il 25enne ucciso dalla Polizia a Tirana. A Roma la protesta civile dei giovani albanesi

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Un giovane ucciso senza motivo. E la sua morte passata quasi sotto silenzio. Ma adesso qualcosa si comincia a muovere e alcuni ragazzi hanno iniziato a protestare in varie parti del mondo. La protesta è arrivata anche a Roma, dove giovani albanesi hanno sfilato per le vie del centro per denunciare l’uccisione di Klodian Rasha da parte della polizia. Gli albanesi di tutta Europa, soprattutto i più giovani, stanno cercando di portare alla luce le proteste che si stanno verificando in Albania, data la scarsa copertura mediatica che ha avuto l’omicidio sui nostri media. 
Si è dimesso il ministro dell’Interno, un ragazzo è stato ucciso dalla polizia e Tirana implode di manifestazioni violente. A dare visibilità alle proteste è un video, postato su Welcome to Favelas, che mostra i ragazzi dotati di mascherina sfilare per le vie del centro di Roma.
#AlbaniansLivesMatter: cosa sta succedendo in Albania? 

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Il ragazzo ucciso dalla polizia a Tirana 

Si chiamava Klodian Rasha, aveva 25 anni ed è stato ucciso vicino la sua abitazione da un poliziotto, per aver violato il coprifuoco. L’agente è stato sospeso ma Tirana dalla sera dell’8 dicembre implode di protese per il “George Flyod albanese“. 
A Roma, come in tutta Europa, i ragazzi della comunità albanese hanno organizzato dei cortei, pacifici e rispettosi delle normative, per raccontare quel che sta succedendo nella capitale dell’Albania. 
#AlbaniansLivesMatter è l’hashtag di riferimento per raccontare la morte di un ragazzo uscito durante il coprifuoco che non si era fermato all’alt degli agenti. 

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Il ministro dell’Interno albanese, Sander Lleshaj, ha rassegnato le dimissioni dopo le proteste provocate dall’uccisione del giovane; ad annunciarlo è stato il premier della Nazione Edi Rama. Mentre lui parlava, a Tirana vi è stata una nuova manifestazione violenta: giovani contro la polizia e alberi di Natale che hanno preso fuoco. 
La mia decisione arriva come persona e come genitore che condivide il dolore della famiglia di Klodian Rasha, ma anche come espressione di gratitudine e rispetto per coloro che si sono fidati di me” ha dichiarato Lleshaj.
L’agente che ha aperto il fuoco contro il ragazzo, ha affermato di averlo fatto perché credeva che il giovane fosse armato. La sorella della vittima però ha dichiarato che Klodian non aveva armi con sé, era solo uscito per comprare le sigarette

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