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Madonna di Trevignano, denunciato anche il marito di Gisella: 30.000 euro per un miracolo

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madonna di trevignano romano

La pace, quella di cui parlano i testi evangelici, di certo non è di casa a Trevignano Romano. Non c’è pace soprattutto dopo la storia dei presunti miracoli e delle nuove accuse da parte degli ormai ex fedeli. Proprio nella giornata di ieri, a Colleferro, è stata depositata l’ennesima denuncia nei confronti dell’ex imprenditrice siciliana, il cui vero nome è Giuseppa Maria Scarpulla, meglio nota come Gisella Cardia – il cognome è del marito.

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Madonna di Trevignano: denunciato anche il marito

E proprio il marito, questa volta, non la veggente, è stato accusato di appropriazione indebita. Stando a quanto riferito, l’uomo si sarebbe fatto corrispondere 30 mila euro in cambio di “promesse di fatti non avvenuti sempre attinenti alla detta attività miracolistica”. La querela, come conferma anche Repubblica, è stata presentata da un investigatore privato per conto di un ex fedele vittima del raggiro, con già tanto di esposto ai carabinieri di Trevignano e alla Guardia di finanza. “I coniugi Cardia – si legge nella denuncia – avrebbero usato le asserite attività ultraterrene della sig. Gisella per farsi cedere notevoli somme di denaro”. Insomma, sempre la stessa storia: presunti miracoli, persone fragili che ci cascano e soldi in cambio di attività soprannaturali. Soldi, poi, che sarebbero stati versati sul conto corrente intestato all’associazione della Madonna di Trevignano, oppure, come nell’ultimo caso, direttamente sui conti correnti privati. 

Le dichiarazioni della veggente in una intervista

Intanto la veggente, ricordiamo, in una recente intervista rilasciata aveva invitato i suoi fedeli a pregare per lei: “Abbiamo solo la fede. Se volete fare qualcosa per noi dite una preghiera”, e con l’occasione respingendo al mittente qualsiasi tipo di accusa. Poi aveva aggiunto: “Io vivo con il lavoro di mio marito, noi abbiamo solo la fede. In questo momento mi sento una martire. Non ci siamo arricchiti perché non abbiamo mai chiesto un euro”. Il suo legale, invece, Giuseppe Marazzita, ha detto: ”Ne stanno dicendo di tutti i colori. Ieri Gisella mi ha chiamato dicendomi: ‘Ma lo sai che hanno detto che siamo in Messico? Questa vicenda ha dei toni grotteschi. Chi ha donato lo ha fatto per un atto di fede. E la fede non è sottoposta alla prova di verità”.

Ad oggi, la procura di Civitavecchia ormai da una settimana ha aperto un’indagine sul miracoloso fenomeno della Madonna di Trevignano, ma il fascicolo, per ora, è ancora a carico di ignoti. 

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