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Maxi operazione antidroga a Monterotondo: blitz all’alba coordinato dall’Antimafia, cosa sta succedendo

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Maxi operazione contro la 'ndrangheta a Roma

E’ in corso dalle prime luci dell’alba di stamattina, lunedì 25 ottobre 2022, un’importante operazione antidroga dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma nel quadrante di Monterotondo, Fonte Nuova e Mentana. Stando alle prime informazioni disponibile il blitz è scattato su impulso della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Roma. Disposto l’arresto per 11 persone.

Stroncato traffico di droga tra Monterotondo, Fonte Nuova e Mentana

Le persone finite in manette sono gravemente indiziate, a vario titolo, di far parte di una organizzazione che gestiva non solo la singola “piazza di spaccio” ma anche il traffico di stupefacenti tra i comuni di Monterotondo, Fonte Nuova e Mentana. Il blitz, come detto, è scattato alle prime luci dell’alba. Ricordiamo che nel febbraio scorso, sempre in questo quadrante, vennero sequestrati 680 kg di droga

L’operazione a Fonte Nuova

In campo i militari dell’ 8° Reggimento Carabinieri “Lazio” che hanno cinturato l’intera area delle case popolari di Fonte Nuova, per evitare eventuali problemi per la particolare riottosità dei residenti, già sperimentata in passato in occasione di operazioni analoghe. Presenti sul campo anche 80 Carabinieri della Compagnia di Monterotondo supportati anche da unità cinofile antidroga del Comando Provinciale di Roma e due Squadre API della Compagnia Fiumicino Aeroporti. Le forze dell’ordine hanno così dato esecuzione all’ordinanza che dispone gli arresti ed ai decreti di perquisizione disposti dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

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Le indagini

L’indagine, iniziata a gennaio 2019, in quasi 2 anni di pedinamenti, intercettazioni e riscontri ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e in particolare nei confronti di colui che è ritenuto il vertice dell’organizzazione che si ipotizza gestisse con contatti diretti  i fornitori e la distribuzione sul territorio della sostanza stupefacente ai c.d. “cavallucci (i pusher) che, pur concentrati nella zona “167” di Fonte Nuova, fungevano da distributori sulle piazze e le strade dei centri abitati coinvolti, con clienti che riuscivano a “fidelizzare” anche con la prospettiva di “arruolarli” in caso di arresto di singoli pusher. Gli indagati sono gravemente indiziati di essere componenti della compagine criminale dedita al traffico di stupefacenti, in prevalenza cocaina, avente epicentro logistico, strategico e operativo presso alcuni complessi di edilizia popolare di Fonte Nuova (RM).

Nel 2019 l’investimento di due Carabinieri

Il soggetto, gravemente indiziato di essere il leader dell’organizzazione, al fine di sottrarsi ad un controllo durante le indagini, nel 2019 non esitò ad investire con la propria autovettura due Carabinieri per cui uno, in particolare, riportò significative lesioni per le quali pende tuttora un procedimento penale. Ciò a riprova di come sia stata delicata e rischiosa l’indagine per i Carabinieri di Monterotondo, per investigare una organizzazione criminale senza scrupoli e pronta a tutto per raggiungere i propri scopi illeciti. 

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Le ulteriori accuse a carico del “boss”

Allo stesso capofila, unitamente alla compagna convivente, la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma ha contestato anche il riciclaggio e l’autoriciclaggio tramite il riutilizzo e l’investimento dei proventi illeciti ottenuti col traffico di stupefacenti, per un volume di affari di circa 2.500 euro al giorno e proventi annuali stimati in circa un milione di euro. 

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