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Disastro Metro a Roma, caos e attese infinite sulle banchine: lo spazio-tempo si allarga con Atac

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metro b piramide

Roma. Anche questa mattina, con tanto di pioggia, nella Capitale c’è stata un’altra ondata di sofferenza per i pendolari del trasporto pubblico capitolino. Attese infinite, come al solito, in pieno orario di punta per il lavoro. La frequenza delle corse è risultata, anche questa volta, esasperante. Le banchine erano affollatissime, i convogli hanno toccato frequenze tra i 15 e i 20 minuti, con il risultato che sono risultati sin da subito stracolmi di passeggeri. Rabbia e frustrazione viaggiano nelle metro, insieme ai copri fradici dei pendolari. 

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Foto di Rossana Beneduce

Ritardi sulla metro B e treni affollatissimi

Insomma, c’è poco da girarci intorno: un’altra, l’ennesima, mattinata di frustrazione per i passeggeri della metro B, in particolare, che sono stati costretti ad aspettare un’infinità prima di poter entrare nel ”ventre della balena”, con tanto di pioggia accumulata tra le giacche e i giubbotti. Claustrofobia e ritardi, potrebbe essere il titolo dell’odissea di oggi, mercoledì 10 maggio 2023, a Roma. Come segnala un passeggero che stamattina si è ritrovato davanti la drammatica situazione delle attese sconfinate: ”Frequenze di 15 minuti ALMENO e folla che arrivava fino alle scale mobili…inutile dire che all’interno del mezzo non c’era spazio nemmeno per respirare”. Decine e decine i messaggi inviati all’account Twitter di Atac per lamentarsi.

Le ragioni dei ritardi

Le ragioni dei ritardi endemici sono diverse, ma principalmente riguardano le revisioni, sia per la metro A sia per la linea B, quella che maggiormente viene ingolfata durante le corse mattutine soprattutto. In altre parole, i treni in circolazione sono sostanzialmente vecchi, anacronistici e con malfunzionamenti che spesso li portano a fermarsi. E così, mancando i treni, lo spazio-tempo si allunga in modo sconfinato. I controlli, poi, che normalmente devono effettuarsi su tali convogli hanno tempi biblici. 

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