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Neonato abbandonato il giorno di Pasqua: ‘Enea è sano e bello, ma non posso occuparmene’

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neonato morto artena autopsia

Pasqua è sinonimo di rinascita, simbolo di redenzione e speranza. E quale fenomeno migliore di una nuova nascita poter celebrare al meglio questo periodo così intenso dal punto di vista culturale e religioso? Soprattutto in considerazione del calo delle nascite che in questo periodo, stando agli ultimi rilevamenti demografici, l’Italia sta duramente attraversando, complice la crisi climatica e del mercato del lavoro che inevitabilmente spaventano le famiglie. 

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Enea, il piccolo nato nel giorno di Pasqua: ”Non posso occuparmene”

Come comunicato nelle ultime ore, il piccolo Enea, lasciato ieri mattina dalla madre alla Culla per la Vita del Policlinico di Milano, ha già trovato famiglia. “Il tribunale – come comunicano dal Policlinico – affiderà il piccolo a una famiglia che si era già resa disponibile ed era stata valutata idonea per accogliere un bambino abbandonato”.

Il biglietto della madre in difficoltà

Nella mattinata di ieri, infatti, insieme al piccolo Enea, neonato di circa 2,6 chili in buona salute, era stata trovata nella Culla anche una lettera firmata dalla madre, piena di parole di grande affetto. La madre aveva scritto: “è super sano, tutti gli esami fatti in ospedale sono ok”. La madre, purtroppo, non è in grado di occuparsene. “Vivo questo evento anche come una sconfitta a livello sociale, perché in qualche modo non siamo stati in grado di intercettare una madre in grande difficoltà. Madre che, qualora ci ripensasse, siamo pronti ad accogliere e ad assistere” – ha commentato Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano.

Cos’è la Culla per la Vita

Sulla possibilità denominata Una Culla per la Vita, Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, invece ha detto: “E’ una cosa che pochi sanno, ma in ospedale si può partorire in anonimato, per la sicurezza di mamma e bambino. Inoltre esistono le Culle per la Vita: la nostra si trova all’ingresso della Clinica Mangiagalli e permette di accogliere in totale sicurezza un bimbo che i suoi genitori non possono purtroppo tenere con sé. È’ una decisione drammatica, ma la Culla consente di affidare il piccolo ad una struttura dove gli sono garantite cure immediate e che preserva l’assoluto anonimato per i genitori”. Ad ogni modo, ora, arriva il felice epilogo di tutta una vicenda che, almeno in parte, riesce a sopperire alla notizia, drammatica, di una madre che non è nelle condizioni di poter continuare ad essere tale. 

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