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Omicidio Diabolik, non ci sono sufficienti prove: ”Richiesta archiviazione per i mandanti”

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processo per l'omicidio diabolik, sentita la moglie

Omicidio Diabolik. Tre ”alti funzionari” della malavita romana. Tre individui che avrebbero progettato e pianificato al dettaglio l’assassinio del loro rivale, Diabolik, ovverto Fabrizio Piscitelli, 53enne, freddato da un killer con un colpo diretto alla nuca. Era il 7 agosto del 2019, nel parco degli Acquedotti. 

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I tre in questione, A.C., L.B. e G.M., si sarebbero incontrati per eliminare un soggetto che stava diventando troppo invadente sulla loro piazza di spaccio. Una pista su cui gli inquirenti e gli investigatori hanno investito oltre 3 anni di ricerche, precisamente fino all’8 febbraio scorso. Ma in quel giorno, i pm si sono arresi: sui mandanti del più rilevante omicidio di mafia dell’ultimo decennio romano, pende ora una richiesta di archiviazione. 

”Scaduto il termine massimo per le indagini”

“I legami dei predetti tra loro, nonché con l’esecutore materiale Raul Esteban Calderon (imputato per l’omicidio di Diabolik, ndr) venivano evidenziati nel corso delle indagini e compendiati in diverse note della polizia giudiziaria che permettevano l’individuazione di cointeressenze e relazioni tra costoro in merito all’omicidio Piscitelli”. Nonostante questo, però, “l’intervenuta scadenza del termine massimo delle indagini non permette la ricerca di ulteriori elementi di prova utili per corroborare gli elementi acquisiti”. Insomma, una chiusura netta, brusca e repentina, senza un risultato. La domanda e i misteri sui mandanti dell’omicidio Diabolik rimangono irrisolti. 

L’appuntamento al Parco degli Acquedotti

Nella tesi iniziale dei magistrati, proprio A.C., uno dei tre, aveva addirittura fatto da esca, attirando Piscitelli verso il parco degli Acquedotti, dove poi si sarebbe compiuto l’omicidio. Secondo tale ipotesi, insomma, sarebbe stato proprio lui a dargli appuntamento per la sua morte in quel giorno. “L’autorità giudiziaria il 23 luglio 2020 avanzava richiesta cautelare nei confronti di A.C. quale mandante dell’omicidio Piscitelli, in quanto ritenuto, sotto quest’ultimo profilo, colui con il quale Piscitelli aveva l’appuntamento il giorno del suo assassinio, fungendo dunque da esca. Ma la richiesta cautelare veniva rigettata con ordinanza del gip il 29 settembre 2020 per carenza della gravità indiziaria” si legge nel decreto di archiviazione trasmesso anche da il Messaggero. 

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