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Omicidio Filippo Felici a Cinecittà, arrestato 24enne: riconosciuto dai tatuaggi

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Filippo Felici morto a Roma

Gli investigatori hanno avviato le indagini subito dopo l’efferato omicidio di Flippo Felici, il 25enne accoltellato ripetutamente a pochi passi da casa, in via Publio Rutilio Rufo, nella tarda serata del 26 ottobre scorso. Il giorno dopo le forze dell’ordine erano già  sulle tracce dell’assassino, il 24enne Daniele P. che sembrava aver fatto perdere le sue tracce. Gli investigatori della Squadra Mobile lo hanno cercato nei soliti posti, a casa di conoscenti e amici ed è qui che lo hanno trovato. Si nascondeva a casa di una ragazza, anche lei volto già noto agli inquirenti. Il 25enne sembra pronto a prendere il largo, aveva un borsone già preparato, ma il suo piano di fuggire è sfumato con l’arrivo degli agenti che hanno proceduto al fermo il 27 ottobre scorso.

L’accusa di omicidio volontario premeditato

Il 24enne deve rispondere delle pesanti accuse di omicidio volontario premeditato.  Secondo gli inquirenti si sarebbe trattato di un agguato studiato a tavolino. Il fermo è stato già convalidato dal Gip, davanti al quale l’indagato è comparso avvalendosi della facoltà di non rispondere. Ma le attività investigative sembrano aver dato un movente all’omicidio.

Un regolamento di conti probabilmente per motivi di droga. Daniele P. avrebbe sottratto della droga a Felici che di reazione avrebbe detto ad amici comuni: “A quello manca un dito, ora gli taglio l’altro”. Quanto dichiarato dal 25enne è stato riferito al presunto omicida che ha organizzato l’agguato. La minaccia non sarebbe andata giù a Daniele che il 26 ottobre ha aspettato Filippo sotto casa, con in mano un coltello da cucina con il quale ha compiuto la mattanza. Un “incontro” programmato. Daniele aveva chiesto a Filippo di incontrarsi per un chiarimento, ma chiarimento non c’è stato. Il 24enne sembra si sia scagliato immediatamente contro la sua vittima. Sembra che la prima coltellata gliela abbia sferrata in volto e poi un’altra dietro la schiena, facendolo cadere a terra. E di lì una serie di calci fino ad ucciderlo.

I tatuaggi incastrano l’assassino

Le testimonianze e le immagini delle videocamere presenti in zona hanno aiutato le indagini. L’aggressore aveva una serie di tatuaggi che sembra fossero inconfondibili e grazie ai quali è stato semplice risalire a Daniele P. Sembra però che il 24enne non fosse solo e, quindi, le indagini proseguono per verificare chi altro fosse sul luogo del delitto.

Intanto gli investigatori hanno effettuato una perquisizione anche a casa di Filippo e sotto un lavatoio sul terrazzo condominiale sono stati trovati 500 grammi di cocaina e 400 di hashish che gli inquirenti ritengono sia proprio del 25enne.

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