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Pane a 6€ al chilo: i beni di prima necessità diventano un lusso

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violenta rissa in strada tra il titolare di una panetteria e un cliente

Il pane un bene di lusso? Sembra incredibile eppure tale possibilità, a causa della dilagante inflazione, potrebbe diventare tutt’altro che remota. In modo particolare, per via dell’aumento del costo dell’energia un chilo di pane potrebbe arrivare a costare ben 6€ ed ecco che la domanda iniziale dalla quale siamo partiti è presto spiegata. 

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A causa del caro energia il pane potrebbe diventare un bene di lusso 

Le motivazioni alla base del rincaro del prezzo del pane e che lo porterebbero a diventare un bene di lusso, sono da ricercarsi, come anticipato, nell‘aumento del costo dell’energia che ha fatto lievitare i prezzi di migliaia di prodotti.

In merito si è espresso anche il presidente nazionale Assipan Confcommercio, Antonio Tassone che, in un’intervista a Fanpage ha fatto luce sulla delicata situazione nella quale si trovano i panificatori. 

In particolare, quest’ultimi ‘lamentano un fortissimo incremento dei prezzi di materie prime e energia. E fanno bene perché, senza troppi giri di parole, la situazione è drammatica, siamo in emergenza’, dichiara Tassone. 

I dati 

Dati alla mano, ‘a parità di consumo a luglio 2022 il costo dell’energia è quasi quintuplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quest’aumento va ad aggiungersi a quello dell costo delle materie prime che già un anno fa avevo subito un incremento a causa della crisi climatica.

Una nuova eclatante impennata dei prezzi — spiega ancora Tassone — c’è stata all’inizio della guerra in Ucraina. Dal giorno dell’inizio dell’invasione abbiamo registrato un rincaro del 30% del costo della farina’. 

Le proiezioni per il futuro 

Rispetto al futuro il presidente di Assipan non esclude la possibilità di un ulteriore aumento. ‘I produttori di farine faranno pagare a noi panificatori il costo del caro bellette. Ci aspettiamo un ulteriore incremento variabile tra il 5 e il 10%’. 

Le possibili conseguenze

Il tutto, purtroppo, non è privo di conseguenze per le imprese ma anche per i consumatori. Secondo uno studio effettuato proprio da Assipan, senza un tempestivo intervento del governo ‘circa 1.350 imprese del settore della panificazione potrebbero chiudere, con una perdita di forza lavoro di circa 5.300 unità’.

‘Un disastro. Naturalmente per chi produce un alimento come il pane non è così immediato tradurre l’aumento del costo di produzione in un aumento del listino. Però se saremo costretti a farlo, il rischio è che un chilo di pane possa arrivare a costare sei euro’.

‘Temiamo sia inevitabile, purtroppo. E sappiamo anche che una mazzata del genere si tradurrebbe in una riduzione dei consumi’, conclude Tassone. 

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