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Roma, aggressione al Prof. Le Foche: “Voleva gli curassi il cane, ho un buco di due ore”

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Il prof Francesco Le Foche a L'aria che tira

Aggredito nel suo studio dei Parioli, a Roma, picchiato selvaggiamente per non aver curato il cane di un paziente. Si trova all’ospedale Umberto I il professor Francesco Le Foche, noto per la sua partecipazione a trasmissioni televisive durante la pandemia da Covid-19 e vittima di un’aggressione lo scorso 5 ottobre. Il professore è stato assalito giovedì da un suo ex paziente nello studio di via Po 45, un pugile 46enne che gli ha provocato una frattura zigomatica sinistra e quella dell’occhio interno.

L’esito di una violenta aggressione scatenata apparentemente da futili motivi, ma che ha ridotto il medico in stato di incoscienza. “Lo avrò visto 3-4 volte massimo”, ha raccontato Le Foche a Repubblica, “ho un buco di due ore in cui non ricordo nulla“. Secondo il professore, l’uomo celerebbe però dei problemi pregressi, aggravati dalla morte dell’animale domestico e dal diniego del medico di prestargli cure.

Francesco Le Foche, le prime parole del medico dopo la violenta aggressione

Cos’è successo a Le Foche?

Come racconta Repubblica, M.R.M., un 46enne dei Castelli di professione pugile e buttafuori, era stato precedentemente trattato dal professor Le Foche con successo per una spondilodiscite, una grave infezione alla colonna vertebrale. Tuttavia, la situazione è cambiata quando M.R.M. è ritornato nello studio medico dell’immunologo accompagnato dalla madre, sostenendo di avere un’ulteriore infezione, che si è rivelata essere inesistente. L’uomo ha richiesto con insistenza a Le Foche di intervenire e salvare il cane del paziente, già in passato aveva avanzato simile richiesta ricevendo esito negativo. Le Foche più volte avrebbe consigliato a M.R.M. di rivolgersi a un veterinario competente, non potendo lui intervenire sulla questione.

La discussione si è rapidamente trasformata in una violenta aggressione, durante la quale il professor Le Foche è stato picchiato e colpito al volto con un fermacarte dello studio, per poi essere preso a calci e pugni sul viso dal pugile.

In carcere l’aggressore di Francesco Le Foche: si era barricato in casa

L’aggressore, classe 1987, è stato stato ristretto ai domiciliari in attesa della convalida dell’arresto (poi arrivata) dopo la brutale aggressione al medico. Quando però ieri mattina gli agenti si sono presentati presso l’abitazione di Frascati in vista dell’udienza in Tribunale, l’uomo si è dimostrato tutt’altro che collaborativo. Anzi: invece di aprire agli agenti si è infatti barricato in casa. “Non apro”, avrebbe risposto alle autorità, costringendoli dopo circa 4 ore di tentativi a intervenire. L’uomo è stato infine condotto dalla Polizia al carcere di Velletri, dove si trova al momento.

 

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