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Roma, omicidio Manuel Costa: spunta la pista della droga, il punto sulle indagini

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Roma. Proseguono le indagini sull’omicidio dello chef 41enne Manuel Costa, freddato con due colpi di pistola lo scorso venerdì. Ad ucciderlo un ex socio in affari, F.G., 43enne napoletano. Quest’ultimo – che si è costituito alle autorità subito dopo aver compiuto l’efferato gesto – è adesso accusato di omicidio volontario ed è stato proprio lui ad indicare agli inquirenti la pista del soldi da seguire così da fare chiarezza sul movente del delitto. Tuttavia, rimangono diversi i punti da chiarire in merito alla vicenda.

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Le indagini sull’omicidio dello chef Manuel Costa

Le indagini sull’omicidio dello chef 41enne oltre alla pista dei soldi e dei debiti portano anche a quella del giro di stupefacenti tra il casertano e il Sudamerica. Ora, il sospetto degli inquirenti è che ad armare la mano del killer non siano stati i debiti maturati da costa con il 43enne, con il quale era in affari dal 2019. L’incontro avvenuto tra i due venerdì sera, un appuntamento trappola, sarebbe stato fissato dai due uomini proprio per chiudere i conti rimasti aperti tra i due soci. Ma la strada seguita dagli inquirenti porta anche al giro di droga nel casertano in cui il 43enne era finito, con l’accusa di spaccio, già nel 2010. Dunque, i poliziotti stanno adesso ricostruendo la rete di conoscenze intrattenute dal gruppo di sudamericani che, spesso negli ultimi mesi, erano stati visti in via Sommelier. Le indagini sul delitto si stanno dunque estendendo anche alla pista dello spaccio, dalla quale forse il killer non era mai uscito del tutto. 

La pistola e l’amico in comune 

Intanto, proseguono anche le ricerche per trovare la pistola usata dal 43enne che, per via dei precedenti per droga a suo carico, non poteva detenere un’arma regolarmente registrata. E ancora, si indaga sull’amico in comune della vittima e del killer che gli ha prestato la macchina la sera del delitto. L’amico è stato poi identificato con i documenti dell’auto parcheggiata davanti il commissariato dove il killer si era recato confessando i fatti ed ora dovrà rispondere alla domande degli inquirenti. 

 

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