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Roma, precipita dal parcheggio del centro commerciale e muore: l’ultimo saluto a Silvia Ravasco

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Silvia Ravasco

Aveva da poco acquistato quello scooter tanto desiderato e sognato e domenica pomeriggio, intorno alle 16, si trovava in sella al mezzo a due ruote quando, per cause da accertare, ha perso il controllo ed è precipitata di sotto, nel parcheggio del noto centro commerciale Roma Est. È morta così Silvia Ravasco, una mamma di 46 anni e un’agente di polizia penitenziaria: la donna, che stava percorrendo la rampa del parcheggio della galleria è caduta di sotto, ha fatto un ‘volo’ di diversi metri che non le ha lasciato scampo. E il suo cuore ha smesso di battere in ospedale, al Policlinico Tor Vergata, dove i medici hanno tentato il possibile. Ma invano. 

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Quando ci sarà il funerale di Silvia Ravasco 

L’ultimo saluto a Silvia Ravasco, che viene ricordata da tutti come una mamma speciale, una poliziotta affidabile, presente, responsabile, si terrà nella sua Colli Aniene, nel suo quartiere. Il funerale ci sarà venerdì 9 dicembre alle 10.30 nella chiesa di Santa Bernadette. 

La dinamica

Silvia, mamma e agente penitenziario di Roma, si trovava a bordo del suo scooter quando, improvvisamente, ha perso il controllo, per cause tutte da accertare. Ed è precipitata di sotto, nel parcheggio del noto centro commerciale Roma Est. Immediati i soccorsi: la donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale, al Policlinico Tor Vergata, lì dove è arrivata in codice rosso. E lì dove, poche ore dopo, il suo cuore ha smesso di battere. Troppo gravi le ferite riportate: in pochi istanti la sua vita si è spezzata a bordo di quello scooter che, come ricorda l’amica del cuore, la donna aveva comprato da pochi giorni, il 1 dicembre scorso.

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Ora, però, bisognerà fare chiarezza: si è trattato di un incidente? Di un bruttissimo scherzo del destino? O le piste sono altre? Chi indaga dovrà fare accertamenti sulle barriere di sicurezza, sull’asfalto e su quello scooter, sul quale viaggiava la 46enne. Quello che è certo è che Silvia Ravasco non ce l’ha fatta: è morta così, precipitando nel parcheggio della galleria commerciale. Lei, che aveva prestato servizio anche presso l’istituto penitenziario di Rebibbia Femminile di Roma, è morta. A bordo di quel mezzo a due ruote che tanto aveva voluto. Mezzo a due ruote sul quale, invece, ha perso la vita. In una domenica di festa che si è trasformata in una realtà tutta in bianco e nero. Silvia lascia due figli, di 18 e 14 anni. E tanti amici, ancora increduli. 

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