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Scuola, i presidi romani puniscono gli studenti per le occupazioni: “Stop a gite e viaggi”

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Nuove regole dress code a scuola

Scuola. Viaggi scuola e gite cancellate dagli istituti come punizione per l’occupazione. Questo è il provvedimento che stanno prendendo i presidi e i collegi docenti delle scuole superiori a seguito delle proteste portate avanti dagli studenti e che sono sfociate poi nelle occupazioni degli istituti. Un fermo decisivo per viaggi di istruzione e gite, i momenti tanto attesi dagli studenti durante l’anno scolastico. Momenti di svago sì, ma anche di crescita personale ed esperienziale, di socializzazione e condivisione. Le gite, tra l’altro, era già in programma per la prima parte del 2023, e alcune di queste anche fuori dal Paese, come Lisbona e Parigi per fare qualche esempio. 

I presidi romani che puniscono gli studenti dopo le occupazioni

Nel dettaglio, al liceo Manara, ad esempio, come riporta anche Repubblica, la destinazione scelta era la capitale tedesca – Berlino – ma a seguito dell’occupazione dello scorso 21 novembre, la preside Paola Senesi (la stessa del Giulio Cesare) ha cancellato tutto quello che era in programma. La patata bollente, poi, è stata passata direttamente agli insegnanti, i quali hanno avuto l’onere di comunicare la triste notizia agli studenti. Poi, nelle ore successive, è arrivata anche la risposta del Comitato dei genitori del liceo che ha lanciato una petizione su Change.org affinché i viaggi vengano ripristinati. Sulla raccolta firme lanciata nella giornata di ieri, si legge: “La decisione sarebbe stata deliberata nel corso dell’ultimo collegio docenti”. 

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La reazione delle famiglie degli studenti

Le famiglie, alla notizia ricevuta, hanno ovviamente espresso diverse reazioni, soprattutto di rabbia, stupore e amarezza. Per mezzo della petizione lanciata vorrebbero ”arsi portavoce dei genitori che hanno scelto questa scuola per i valori di inclusione e per la visione classica applicata alla realtà moderna”. Principalmente, mamme e papà vorrebbero “rendere note le finalità di tale decisione e di riconsiderarla nell’interesse dell’intera comunità scolastica”, dal momento che “il viaggio di istruzione costituisce una parte fondamentale dell’offerta formativa e rappresenta un momento rilevante di apprendimento, al di fuori dell’aula scolastica, nonché un metodo adeguato per integrare, amplificare e ampliare le conoscenze”. Senza contare altri elementi importanti che fanno parte delle attività extrascolastiche, come la socializzazione, lo stare insieme e la condivisione di momenti tra ragazzi. Se poi caliamo tali attività nel nostro contesto – un contesto che viene da due anni di pandemia e reclusioni – ci rendiamo conto di quanto possano essere importanti tali momenti. Al Mamiani, invece, che è stato occupato per 10 giorni, la dirigente lo aveva preannunciato dall’inizio: “I miei studenti lo sapevano già: occupando, purtroppo, non sarebbero partiti”. Sulle sospensioni, invece, “i consigli di classe decideranno il da farsi”. Segue a ruota anche il Tasso, mente al Visconti si deciderà nella giornata di lunedì prossimo. 

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