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Roma, si masturba su una ragazza nella calca della metro: il racconto-denuncia choc

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Metro B, si masturba su di una ragazza

Roma. La metro della Capitale, soprattutto nelle ore di punto, è sempre un casino. Alle volte ci si ritrova addossati gli uni agli altri, costretti tra la folla, quasi manca il respiro e ogni fermata è un sollievo perché almeno l’apertura delle porte fanno entrare un po’ d’aria nuova, oltre che scendere persone dal vagone. Davvero un’immersione di socialità pura. Il contatto con gli altri è stretto, ravvicinatissimo. Ma questa che vogliamo raccontarvi non è una denuncia o critica sul trasporto pubblico. Ma qualcosa di scabroso, avvenuto proprio sfruttando l’ambiguità di tali situazioni di contatto: ”Abbasso lo sguardo e un tizio di mezza età, con la tuta grigia e gli occhiali da sole neri, scurissimi, sta strusciando il suo pene visibilmente eretto sulla mia mano. Mi tolgo di scatto, tremo.” – queste solo alcune delle parole scritte da una ragazza su Twitter, che ha deciso di denunciare la terribile situazione dinanzi alla quale si è trovata qualche giorno fa sulla metro B di Roma. Un uomo l’ha molestata.

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Molestata sulla metro B: si masturbava sulla sua mano

Il suo racconto inizia così, e vogliamo riportarlo integralmente: ”Oggi sono stata molestata sulla Metro B. Penseranno che non è questo il luogo – riferendosi a Twitter, dove posta la sua denuncia –  e se c’è qualcosa da dire dovrei dirlo nei luoghi adatti. Penseranno che se ero vestita così forse magari è il caso che io ci pensi due secondi in più a cosa mettermi per prendere la metro. Sono salita sulla metro B a Piramide in direzione Rebibbia. La metro era molto affollata. Ero rimasta nelle vicinanze dell’uscita, un po’ perché muoversi oltre non sembrava fattibile, un po’ perché avrei dovuto fare solo quattro fermate. Nell’impossibilità di muoversi agevolmente e con le tante persone intorno, mi stavo tenendo con la mano destra sul palo centrale al centro del vagone, davanti alle porte, tenendo la mano in basso, mentre con la sinistra controllavo alcune cose di lavoro sul telefono.” – poi prosegue: ”Dopo una fermata inizio a sentire una pressione sulla mano. Lì per lì penso che siamo veramente appiccicati. Abbasso lo sguardo e un tizio di mezza età, con la tuta grigia e gli occhiali da sole neri, scurissimi, sta strusciando il suo pene visibilmente eretto sulla mia mano. Mi tolgo di scatto, tremo. Torno a guardare il tizio che nel frattempo si è messo una mano “in tasca” e la agita freneticamente tenendoselo in mano.”

Denuncia Choc nella metro B di Roma

L’altra ragazza testimone

Vicino a Dee, la ragazza del racconto, ce n’è un’altra: ”Accanto a me una ragazza un po’ più piccola di me non si accorge di nulla, ma ora ce lo ha lei vicino, vicinissimo. La sfioro, le faccio cenno di avvicinarsi a me, di allontanarsi dal tizio. Capisce subito cosa sta succedendo. Raggiungiamo termini. Il tizio si mischia nella folla ma scende a sua volta ed inizia a seguirci a breve distanza. Scendiamo rapidamente le scale mobili, cercando di superare le altre persone e creare un muro di gente tra noi e lui. In fondo alla scala, ci sono tre ragazzi con una divisa Interpol. Ci avviciniamo a loro, il tizio se ne rende conto ma ormai è incastrato nella scala tra la folla, ed è costretto a scendere. I ragazzi dell’interpol lo vedono, lo seguono. Ci dicono di salire sul nostro prossimo treno, che si sarebbero assicurati che non ci avrebbe seguito. Il treno arriva. Io e l’altra ragazza saliamo. Tremiamo. Ridiamo di questa situazione che ci ha fatte incontrare, ridolini di tipo isterico, di quelli in cui cerchi di mascherare il terrore.”

Frustrazione, impotenza e paura

Ma quella di Dee non è una vicenda isolata, e alla fine rimane solamente tanta frustrazione e un grande senso di impotenza, di non poter fare nulla, soltanto subire: ”La cosa che aggiunge frustrazione è il senso di impotenza. L’impossibilità di fare nulla. Di non poter reagire, perché non sai chi hai davanti e chi ti sta intorno. L’incertezza di ricevere supporto, aiuto. Il timore che verrai guardata tu come una pazza isterica.”

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