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”Quali dimensioni preferisci?”, il datore di lavoro che si tocca davanti alla tirocinante

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Roma. Un’azienda romana che vende sex toys sul web è diventato il luogo e la scena di un abuso nei confronti di una giovane stagista. Una domanda equivoca, volutamente maliziosa, ripetuta diverse volte, fino a diventare una vera e propria dichiarazione d’intenti. Il tutto, poi, nonostante l’evidente disagio della ragazza. 

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Molestie alla tirocinante durante il lavoro a Roma

E così, il datore di lavoro chiede di continuo alla stagista: “Qual è l’accessorio sessuale delle giuste dimensioni?. Tu quali preferisci” – e con una certa insistenza. Una domanda diretta, esplicita, che imbarazza fortemente la tirocinante la quale non sa come comportarsi davanti al fatto. Il suo compito, all’interno dell’azienda, era quello di archiviare dati, fare le fotocopie di documenti oppure accompagnare nuovi clienti nell’ufficio del direttore. Ma a quanto pare gli interrogativi spiacevoli non erano le uniche forme di molestie dell’uomo nei confronti della giovane tirocinante. L’apice dei suoi comportamenti spiacevoli sarebbe avvenuto quando l’uomo avrebbe convocato la ragazza nel suo ufficio per poi molestarla per almeno un quarto d’ora. Ora, per il suo comportamento, il direttore rischia di finire sotto processo con l’accusa di violenza privata. Per il momento, infatti, al soggetto è stato notificato l’avviso di garanzia, il 415 bis da parte del pubblico ministero.

Il racconto della ragazza che svolgeva il tirocinio

Ecco, dunque, quale è stato il racconto della vittima, riportato anche da Repubblica: ”Il cinque marzo 2021 ho iniziato un tirocinio semestrale nella sede di una società romana in via Cristoforo Colombo che opera nel settore dell’e-commerce. ll tutor che mi è stato assegnato è A.R., rappresentante legale dell’azienda. Il progetto formativo stabiliva che dovessi svolgere le seguenti mansioni: archiviare dati o documenti, controllare e gestire la corrispondenza, gestire l’archivio, ricevere o smistare visitatori. Fin dal primo colloquio con lui mi sono accorta che ha assunto un atteggiamento equivoco nei miei confronti, scrutandomi a lungo con sguardo lascivo. Sul momento non ho dato troppo peso a tale circostanza, ho ritenuto che si trattasse di un singolo episodio”.

”Quali sono le tue dimensioni ideali?”

Ma evidentemente, non è stato così: “Successivamente, non ha perso occasione per rivolgermi commenti in ordine alle mie esperienze intime. In particolare mi ha chiesto spesso quali fossero a mio avviso le dimensioni “ideali”, mostrandomi come termine di paragone modelli di vibratori e oggetti sessuali commerciati dalla società. Tengo a precisare che queste domande non avevano nulla a che vedere con le mie mansioni”. Ed ecco che si viene a creare quella situazione assolutamente difficoltosa per cui si vorrebbe essere essere assunti, per lavorare, guadagnare, ma la situazione all’interno dell’azienda è piuttosto pressante ed asfissiante. 

Inizia a toccarsi davanti a lei

E poi, l’episodio più grave: “Il 22 aprile 2021 alle 18.15 mi ha convocato nel suo ufficio asserendo di voler fare il punto su alcune questioni lavorative. È importante precisare che lui era perfettamente consapevole del fatto che in quel momento nella sede della società non c’era nessuno. Egli dunque mi ha fatto sedere accanto a sé e dopo pochi secondi ha iniziato a toccarsi mentre continuava a guardarmi. Questo comportamento è proseguito per almeno 15 minuti. Verso le 18:40 ha smesso. Io sono scappata via e da quel giorno ho interrotto il tirocinio”. Ora, per il soggetto si profila un lungo e complicato processo per il suo comportamento sconsiderato. 

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