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Violenze sessuali a Roma: le zone a rischio

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picchiata e pedinata dall'ex

Dal centro alla periferia, a Roma si registra solo nel 2023 una media di 500 denunce per violenza sessuale.

sequestrata e violentata da un buttafuori di pomezia
Minacce e abusi alle ex -ilcorrieredellacitta.com

 

Il buio, l’ora tarda, la solitudine e la mancanza di controlli. Sono i fattori che a Roma concorrono nelle aggressioni alle donne: solo nel 2023 nella Capitale sono state registrate 500 denunce per violenza sessuale con questo schema ricorrente. Ed è indifferente la zona. Sia al Centro sia periferia, Roma è una città in cui l’incidenza di violenze e molestie sessuali è altissima.

Lo dimostrano gli ultimi dati raccolti dalla Questura e dalla Procura, una cartina tornasole di quanto ancora si debba parlare di violenza di genere e ci sia bisogno di tutele, non solo a ridosso dell’8 marzo o in concomitanza con un fatto di cronaca.

Violenze sessuali: le aree più a rischio di Roma

Ci sono alcune strade che però sono più insidiose di altre, proprio per la mancanza di controlli o di fattori come l’illuminazione pubblica. Dove ci sono le tenebre, anche il rischio di un’aggressione è maggiore, così come quello che una vittima di una potenziale violenza possa essere vista e soccorsa in tempo. È una situazione che riguarda soprattutto la stazione Termini e piazza dei Cinquecento, così come via Giolitti, via Marsala e i giardini Einaudi: zone in cui pullulano spesso sbandati fino a tarda notte.

Poco più in là, all’Esquilino, tante donne hanno raccontato di avere paura di rincasare di notte per la presenza di sfollati sotto ai portici di piazza Vittorio, di spacciatori o malviventi che le avrebbero inseguite fin sotto al portone di casa. San Lorenzo, luogo di movida e bivacco, non è da meno. A via dei Volsci, a ridosso delle mura, due ragazze hanno rischiato di essere violentate: a salvarle fu un panettiere. Non ha avuto la stessa fortuna la giovane che nel 2022 fu violentata a Garbatella, mentre raggiungeva la sua macchina.

Persino il Pigneto non è esente da casi di violenza sessuale, spesso avvenuti nelle arterie a ridosso della frequentata isola pedonale. Stessa situazione persino a Trastevere, così come al Centro di Roma, in zona Colosseo, a Colle Oppio, fin nei dintorni di Porta Maggiore. Luoghi a rischio sono anche le stazioni ferroviarie e i sottopassi di Ostiense, Tiburtina e Tuscolana, così come il quartiere Africano, dalla parte di Batteria Nomentana.

Nel 2023 dieci casi di codice rosso al giorno

Non si tratta di casi isolati ma di un vero e proprio fenomeno in crescendo. È possibile quantificarlo anche per la maggior consapevolezza che le vittime hanno sul fenomeno o su casi di risonanza mediatica come quello di Giulia Cecchettin, che ha permesso di configurare nel dibattito pubblico il femminicidio e parlare apertamente di violenza di genere.

A Roma la procura nel 2023 ha stimato una media di dieci casi di codice rosso al giorno per quanto riguarda gli abusi, mentre tra la Capitale e la provincia ha quantificato 500 segnalazioni da ex atti di libidine violenta, molestie e stupri, compresi oggi sotto la stessa fattispecie di reato.

I carabinieri della IV sezione del Nucleo investigativo sono stati impegnati su decine di indagini, così come la IV sezione della squadra mobile della Questura. Si parla di almeno 3.500 fascicoli di casi come violenze e maltrattamenti fra le mura domestiche, stalking e reati di genere che hanno portato a provvedimenti del gip, come il divieto di avvicinamento con obbligo di braccialetto elettronico. Solo fra settembre 2023 e oggi, la Questura ha gestito 47 casi da “codice rosso”, 23 nell’ultimo quadrimestre dell’anno scorso e 24 da gennaio. Dati che restituiscono quanto Roma non sia ancora percepita come una città a misura di donne, indipendentemente dal quartiere in cui vivono.

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