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Zona gialla, vietata la consumazione al banco: regole per bar e ristoranti dal 26 aprile

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lavorare nel settore alberghiero ai tempi del Covid

L’Italia oggi si è svegliata in gran parte ‘tinta’ di giallo e la data che tutti aspettavano da giorni è finalmente arrivata. Sì, perché proprio da oggi è stata reintrodotta la zona gialla, con l’apertura di alcune attività, da mesi alle prese con saracinesche abbassate a intermittenza. Un inizio, una ripresa seppur parziale e sempre nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza. Perché l’obiettivo è quello di fare passi in avanti, non vanificare gli sforzi fatti finora.

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Zona gialla: vietata la consumazione al banco

Ma se da una parte oggi nelle Regioni in zona gialla riaprono i ristoranti sia a pranzo che a cena (ma solo con tavoli all’aperto), cinema, teatri, musei, spettacolo all’outdoor e c’è il via libera agli spostamenti, dall’altra non sono mancate le polemiche. Tra i temi al centro della discussione il coprifuoco, che almeno in questa prima fase è stato confermato alle 22. Ma non solo. E’ montata la rabbia nei giorni scorsi anche dell’intera categoria dei centri commerciali, che resteranno chiusi nel weekend in zona gialla. Così come non è mancata la rivolta dei baristi. Il motivo? E’ vietata la consumazione al banco e gli italiani dovranno rinunciare al rito del caffè da prendere “al volo” all’interno del locale. Sì, perché in zona gialla i ristoranti e i bar sono aperti fino alle 22, ma solo con servizio all’aperto. Una sorta di “regressione” agli occhi di molti perché prima in zona gialla si poteva bere un caffè al bancone, anche se le attività potevano avere le saracinesche alzate fino alle 18.

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Ora, per poter lavorare al chiuso bisognerà aspettare ancora un po’ perché il via libera verrà dato solo a partire dal 1 giugno, o almeno è questo quello che prevede la road map messa a punto dal Governo. 

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