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Pomezia, la protesta del Torvaianica Basket arriva sotto il Comune (FOTO)

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Nel giorno dell’incontro tra il Primo Cittadino di Pomezia Fabio Fucci e la dirigenza del Torvaianica Basket, al termine del quale era lecito aspettarsi un qualche tipo di passo avanti rispetto ai giorni scorsi , il Basket Torvaianica ha deciso di portare la protesta fin sotto il palazzo delle Istituzioni. Niente punto d’incontro al momento. La società va avanti per la sua strada. In tanti, di conseguenza, hanno deciso di affollare Piazza Indipendenza: dirigenti, atleti (piccoli, “piccolissimi” e grandi), genitori non solo del Torvaianica ma anche di altre associazioni sportive del territorio. A parlare è stato Marco Ludovici, il Presidente della società che proprio nei giorni scorsi aveva “invitato il Comune a prendersi le proprie responsabilità e a risolvere, dopo averlo creato, il problema”; lo slogan che resterà invece nella mente dei presenti è quello di “Fucci ridacce la maglia“, riferendosi alla casacca n.1 del Basket Torvaianica indossata proprio dal Sindaco qualche tempo fa. 

“Non si fanno queste cose a Febbraio”

E’ un Ludovici a tutto campo quello che, microfono alla mano, spiega il motivo della protesta: “L’importante oggi è esserci. In tanti mi hanno offeso in questi giorni ma io vado avanti. Tutto ci può mancare ma non il coraggio di andare in Piazza, di far sentire la nostra voce. Siamo convinti di essere nel giusto, siamo convinti che qualcosa non ha funzionato e per questo siamo qua. Parliamo di scelte, scelte fatte da chi sta in quei palazzi: scelte, secondo noi, sbagliate. Stiamo parlando di buon senso: non si fanno queste cose a Febbraio, non si fanno. Ma non al Basket Torvaianica, a qualunque associazione sportiva.” Poi un piccolo mea culpa rispetto a quanto accaduto la settimana scorsa:Abbiamo mancato anche noi di buon senso, per questo voglio chiedere scusa a tutti i bambini e le bambine (di Universo Danza, ndr) che erano in campo”. 

Il Basket Torvaianica

“Il Basket Torvaianica non è una società come tutte le altre e non parlo solo dei 43 anni di storia. Parlo di sociale, parlo di lotta alle ‘piazzette di Martin Pescatore’, parlo di bambini i cui i genitori non possono pagare la quota vestiti e accolti dal Basket Torvaianica, bambini con problemi rifiutati da altre società, che oggi vogliono farci la morale, che noi, invece,abbiamo accettato.”

“Ci avete tolto la serenità”

“Ci avete tolto il piacere di stare accanto a questi ragazzi. Tutti i genitori qui presenti dedicano gratuitamente tempo a questa associazione. Cari signori: le palestre, gli impianti non sono vostri bensì dei cittadini. I regolamenti si fanno insieme agli sportivi, questo è il concetto: se sono sbagliati si cambiano, punto. Abbiamo lavorato oltre un anno per arrivare primi e oggi ci ritroviamo a dover rinunciare a delle ore a beneficio di altri arrivati dietro di noi. Nello sport, magari durante una partita, si sbaglia e  ci si corregge in allenamento: perché loro invece non ammettono l’errore e non si schiodano dalle loro posizioni? L’altra cosa che ci ha dato enormemente fastidio è stata quella di essere stati paragonati ad altri tipi di sport, penso a quelli con finalità meramente commerciali, e questo non lo accettiamo; noi non siamo quel genere di sport.”

“La morte del Basket Torvaianica”

” ‘A 13 ore il Basket Torvaianica non sta morendo’, mi hanno detto. Lo dite voi, ho risposto. Siamo passati da 150 bambini di tre anni fa ai 120 dello scorso anno, con i 3 giorni e mezzo a disposizione; 100 invece sono gli iscritti di quest’anno con tre giorni; 80 saranno quelli dell’anno prossimo perché molti non possono allenarsi con questi nuovi orari. Sì, stiamo morendo, e la colpa è loro. Nell’incontro di oggi, durato un’ora e mezza, sono state avanzate soltanto proposte-tampone: due ore potrebbero arrivare dalla Preside, altre due dalla Mirafin… Ho ringraziato tutti, ci mancherebbe, ma non si risolve così il problema. Se qualcuno è capace di fare agonismo con un pomeriggio pieno e due mezzi pomeriggi venite ad insegnarmi come si fa: venite ad insegnarmi come si fa!“. Infine, a chiusura, l’affondo sulla gestione dei campi: “Ad ogni sport venga assegnato il suo ‘terreno’: al rugby un campo da rugby, al calcio, un campo da calcio, al Basket… un campo da basket”

La questione 

Il nodo del contendere, lo ricordiamo, riguarda l’utilizzo degli impianti sportivi comunali ed il relativo regolamento – in questo caso la palestra scolastica di Martin Pescatore, scuola elementare Enea – pubblicato nei mesi scorsi; la rimodulazione delle fasce orarie a disposizione di ciascuna società richiedente (tre nello specifico: Torvaianica Basket, vincitrice del bando con 23 punti, e Universo Danza e Mirafin, giunte seconde e terze con 3 punti) ha però creato problemi di ‘compatibilità’ tra le stesse, i cui effetti si sono manifestati in tutta la loro “esplosività” la settimana scorsa, quando fu richiesto addirittura l’intervento della Polizia Locale per riportare sotto controllo una situazione che rischiava di diventare incandescente

Ora, alla luce di quanto accaduto oggi, la palla passa di nuovo all’Amministrazione…

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