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Un anno dall’omicidio di Willy Monteiro Duarte: massacrato di botte il 6 settembre a Colleferro

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Omicidio Willy Monteiro Duarte

Era la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 quando la città di Colleferro si fermò, proprio come il battito del giovane Willy Monteiro Duarte. E’ passato esattamente un anno da quella sera in cui Willy, anziché tornare a casa, è stato picchiato a morte

Ucciso di botte, massacrato nell’arco di venti secondi da quattro persone, davanti un pub di piazza Oberdan. Morto nelle mani sporche di sangue dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, di Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Tutti, oggi, sono accusati di omicidio volontario e da allora – tranne Belleggia ai domiciliari – sono tutti in carcere. 

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Willy Monteiro Duarte: la notte del 5-6 settembre 

Quella concitata notte a Colleferro sarebbe dovuta essere una serata normale scandita dalla spontaneità dei ventenni. Ventenni come Willy che aveva da poco staccato da lavoro – ambiva a diventare chef ed era stato assunto in un ristorante – ed era accorso dai suoi amici per passare la serata. 

Improvvisamente però in piazza Orbedan si è scatenato quel che non doveva; se dapprima le litigate erano ‘soft’ e condotte da Bellaggia e Pincarelli improvvisamente sono arrivati i fratelli Bianchi – esperti di MMA – che hanno iniziato a dare calci e pugni alla qualunque. 

Omicidio Willy: il processo in corso 

Proprio in quel momento Willy, mentre stava rincasando, ha visto un suo amico ‘intrappolato’ nella rissa: vittima ingiustificata di quei calci e pugni. Si è avvicinato per tirarlo fuori ma è diventato anch’egli bersaglio dei Bianchi.

Una morte che ha scosso il cuore a tutta Italia perché Willy, il 21enne di Paliano, è morto vittima della cultura dell’odio e della goliardia portata avanti da persone come i fratelli Bianchi e gli altri due assassini. Una morte che, come tante altre, non ha moventi né giustificazioni. Il processo per l’omicidio di Willy è ancora in corso, le testimonianze e le intercettazioni sono davvero tante. Ad oggi, però, tutti quanti rischiano l’ergastolo

 

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