Questa mattina alla scuola Bellardini di Cisterna di Latina sia i piccoli studenti sia i loro genitori erano straziati dal dolore per la perdita delle piccole Alessia e Martina Capasso, le due bambine uccise dal padre – l’appuntato Luigi Capasso – nella tragica mattinata di ieri, che si è conclusa con il suicidio dell’uomo.
L’istituto è situato a pochi metri di distanza dall’appartamento in cui vivevano le due bambine insieme alla loro mamma, Antonietta Gargiulo, e dove ieri si è svolta la strage.
Sia davanti al postone dell’appartamento sia davanti all’ingresso della scuola, amici e parenti della famiglia hanno lasciato corone di fiori, peluches e candele.
Sui banchi delle due sorelline questa mattina i loro compagni di classe hanno lasciato tantissimi fiori e bigliettini, per ricordare quelle dolcissime e sorridenti amiche che, fino a ieri, hanno condiviso con loro l’infanzia.
«I ragazzi più grandi sono sconcertati ma hanno anche tanta rabbia – ha dichiarato la preside della scuola Bellardini, Patrizia Pochesci – i piccoli hanno capito la tragedia e piangono. Li abbiamo incontrati con le insegnanti e i genitori, alcuni hanno deciso di riportarli a casa».
Compagni e insegnati le ricordano come delle bambine adorabili e altruiste.
«Alessia, la grande, era provata per l’esperienza che stava vivendo in famiglia e forse anche per questo reagiva aiutando gli altri compagni; – prosegue la preside – Martina, la piccola, era molto taciturna».
Oggi le salme delle due bambine sono giunte al cimitero di Cisterna, accompagnate dal pianto dei parenti della loro mamma, Antonietta Gargiulo, ancora ignara della morte delle sue bambine e ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale San Camillo di Roma.
Nessuna visita invece alla salma del padre, nonché loro spietato assassino, Luigi Capasso.
