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Coronavirus: in Italia vaccini dal 15 gennaio, ma non per tutti

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Circa un milione le multe in arrivo per gli over 50 no vax

E’ atteso da molti e non si fa altro che parlare del vaccino anti-Covid 19 in questi giorni. E se nel Regno Unito le vaccinazioni sono già in corso e in America la Fda ha approvato il vaccino Pfizer BioNtech dopo il parere favorevole dell’advisory panel con Trump che ha dato il via alle prime somministrazioni, l’Europa arriva con un pò di ritardo. Questo perché la riunione dell’agenzia regolatoria dell’Unione Europea è prevista per il 29 dicembre, poi dopo quella data ci sarà bisogno della Commissione Europea e dell’Aifa in Italia. 

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Vaccino Covid in Italia: ecco quando si parte

I vaccini di Pfizer in Italia dovrebbero arrivare a fine gennaio, ma si sta facendo di tutto per anticipare i tempi. E già il 15 gennaio anche nel nostro Paese si potrebbe partire con le vaccinazioni. Si sta addirittura pensando di istituire un v-day comune per tutta l’Europa già per i primi del mese di gennaio.

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Sono 1.874.323 le persone da vaccinare contro il Coronavirus in questa prima fase. Lo si legge in una tabella del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Le categorie da vaccinare immediatamente, sempre se decideranno volontariamente di farlo, sono: operatori sanitari e personale e ospiti delle RSA. Gli anziani over 80 dovranno aspettare la seconda fornitura di vaccini, che dovrebbe esserci a febbraio. Entro la fine del mese di marzo, se si rispettano tutti i contratti, arriveranno 8,7 milioni di dosi di Pfizer e 1,3 di Moderna.

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Il vaccino non è da intendersi, come ha più volte specificato la virologa Ilaria Capua, come una panacea. Bisognerà attendere il proprio ‘turno’ e ci sarà bisogno di tempo, ma soprattutto di una lunga e ben pianificata campagna di vaccinazione. 

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