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Roma, chiude il reparto Maternità del Cristo Re: genitori promuovono una petizione

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chiude il reparto Maternità del Cristo Re: petizione

La chiusura del reparto di Maternità del Cristo Re a Pineta Sacchetti, Roma. Una notizia che ha messo in allarme soprattutto i genitori che hanno deciso di attivarsi per una raccolta firme su Change.org, come riporta La Repubblica. Perché se i dipendenti verranno ricollocati, il quartiere perderà una delle eccellenze, visto che solo nel 2020 sono nati nella struttura romana oltre 2mila bambini.

La petizione per salvare il reparto

‘Firmiamo e salviamo il reparto di Maternità del Cristo Re di Roma. Equipe di eccellenza e di una umanità impeccabile. Noi mamme ci sentiamo coccolate, ascoltate, aiutate, amate e tanto tanto. Non permettiamo di chiudere questo meraviglioso reparto. Facciamo sentire la nostra voce e concediamoci ancora l’esperienza più bella al mondo di mettere al mondo una vita in questo meraviglioso reparto’. Questo il contenuto della petizione che ha raccolto già circa 10mila firme.

Le neomamme si sento ‘accolte e coccolate’ al Cristo Re

Il reparto sembra essere vissuto dalle neomamme non tanto quanto un’ala di un presidio ospedaliero, ma come una famiglia, della quale si fidano e alla quale affidare uno dei compiti più importanti nella vita di qualsiasi donna: mettere al mondo un figlio. E per molte donne, in queste ore, sta nascendo la preoccupazione sul dove partorire. Le future mamme, finora, non avevano dubbi: il loro bambino doveva nascere al Cristo Re. Ma ora?

La raccolta firme anche per tutelare i 65 dipendenti

Ma, a parte il desiderio ‘egoistico’ di poter contare ancora sul reparto, nasce la preoccupazione anche per tutti i dipendenti della struttura sanitaria che verranno spostati altrove, E allora, con questa raccolta firme, è anche la loro posizione che i firmatari intendono tutelare, ben 65 figure professionali.

La notizia è arrivata anche al Governatore del Lazio, Francesco Rocca, il quale ha sottolineato la sua impossibilità di intervenire su strutture private, ma ha anche garantito l’impegno della Regione ad assicurare i servizi essenziali alla cittadinanza, ma anche la ricollocazione di quanti operavano nel reparto Maternità del Cristo Re.

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